VAIRANO PATENORA – Abbazia della Ferrara, la montagna ha partorito il topolino, ma è un topolino ancora fumoso, avvolto dalla nebbia fitta che non lascia intravedere nulla di positivo. Si scorge il solito pasticcio, il solito teatrino che va avanti da anni su un bene di somma importanza non solo per Vairano, non solo per Caserta e per la Campania. L’abbazia della Ferrara e il suo affresco – unico al mondo – sono un monumento nazionale di notevolissima importanza. Ma questo a chi importa? Probabilmente a nessuno. Non sembra importare all’amministrazione comunale che non muove passi concreti per la tutela del bene. Carte su carte, parole su parole, null’altro.
Non sembra importare a coloro che battendosi il petto affermano: l’Abbazia è di nostra proprietà! Ma non muovono un dito per tutelarla e valorizzarla. Non si impegnano nemmeno a pulirla, a tagliare i rovi, i cespugli e le piante che affondano le radici nelle mura sgretolandole.
Il 27 marzo 2014 nella Conferenza di servizi il Comune si impegnava ad accertare la titolarità dei diritti di proprietà sull’abbazia della Ferrara e sulla cappella di Malgerio Sorel, che conserva l’affresco di Celestino V, databile a oltre 720 anni or sono.
Dopo lunghissima inattività, oltre un anno dopo, nella conferenza di servizio del 30 luglio 2015 ( vedi il verbale in Pese news del 7 Agosto 20159 il Sindaco Cantelmo diceva di aver dato incarico al tecnico ( Arch. Labriola) di accertare tali diritti e che intendeva accettare da coloro che “si dicevano proprietari” le particelle di chiesa, cappella e terreno per l’accesso.
Dalla “perizia” Labriola depositata il 13 gennaio 2016 il si apprende invece che l’incarico fu dato solo con delibera 123 del primo ottobre 2015. Con massima lentezza nonostante la gravità del pericolo.
Passa il tempo sino a che il comune fianlmente sembra muoversi con la delibera 82 del 19 maggio2016. Dalla assai scarna e contraddittori motivazione della stessa si i apprende quanto era noto da sempre:
- si dà atto che dai documenti il Comune risulta nudo proprietario dell’abbazia e che i Russo ne sono livellari;
- si legge anche che i Russo “si dicono proprietari” il che, se le parole hanno un senso, vuol dunque dire che non hanno esibito al Comune titoli di proprietà ma che si limitano a rivendicare a voce la proprietà come già in precedenza;
- in delibera non è fatta alcuna menzione della perizia del Perito Labriola, che dunque a nulla è servita, (a meno che non…si intenda richiamarla in sede tecnica successiva).