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DRAGONI – Ponte Margherita, ecco perché Di Costanzo non è credibile. La brutta figura dei sindaci del territorio

DRAGONI – Ponte Margherita, abbattimento e ricostruzione: Angelo Di Costanzo, presidente di provincia sembra muoversi senza alcuna sintonia con i propri uffici. Oggi, dopo la chiusura del ponte avvenuta ieri, annuncia: metteremo la segnaletica!
E’ uno strano modo di fare le cose, egregio presidente di una provincia, difficile, come quella casertana. Prima serviva la segnaletica con l’indicazione di percorsi alternativi, poi si sarebbe dovuto chiudere una strada!
Questa sembra essere una regola elementare.
Cosa sarebbe successo, presidente e funzionari provinciali, se un’ambulanza fosse arrivata sul quel ponte diretta verso l’ospedale di Piedimonte? Doveva cercare un percorso alternativo o tornare indietro? Quale sarebbe stato il rischio per la vita dell’ipotetico malato? Sono state avvisate le forze dell’ordine, vigili del fuoco e 118, prima di “sigillare” quel ponte? Pare proprio di no.
Probabilmente gli uffici preposti provinciali si sono mossi per conto proprio, senza alcuna sinergia con i vertici politici amministrativi. Quale il significato di tale comportamento?
I vertici politici-amministrativi dell’ente sono del tutto ignorati dai vari uffici?
Si tratta di un ente allo sbando, dove ogni reparto fa come meglio crede?
In ogni caso l’azione di Di Costanzo e le sue promesse sulla riapertura di un ponte strategico non sembrano essere credibili. Per diverse ragioni. Non sono credibili già per i tempi. Il presidente della provincia “assicura” che il ponte sarà riaperto in cinque anni. Incredibile. Nemmeno dovesse costruire una piramide dell’antico Egitto.
Poi se si considera che per una piccola frana- quella di Ciorlano – la strada provinciale è ancora chiusa dopo più di un anno, come potrà mai ricostruire un ponte in 5 anni? Forse voleva dire 50 anni?
Di sicuro il sistema viario provinciale è sull’orlo del collasso. Solo nella zona dell’Alto Casertano sono chiuse tre provinciali (ponte Margherita, Ciorlano e Furnolo di Teano). Se a questo si aggiunge il ponte sul Volturno fra Vairano Patenora e Ailano “ristretto” per pericolo crollo, allora, il quadro è completo. Anzi no. Serve aggiungere il dissesto finanziario dell’ente provincia. Allora è facile capire che per riaprire ponte Margherita serviranno, davvero, 50 anni.
In tutto questo bisognerà sopportare anche le “azioni” di certi politici del territorio che, ora, sicuramente, faranno a gara per convocare tavole rotonde, seminari, congressi, e tanto altro ancora per dire tutto e il contrario di tutto sulle cose da “fare” per ponte Margherita. La prima cosa che dovrebbero fare, ad esempio, potrebbero rassegnare le dimissioni (magari in massa per dare segnale forte) perché sulla vicenda nessuno ha avuto considerazione di loro e quindi del territorio. Il più “veloce” di tutti è stato il sindaco di Dragoni, Silvio Lavornia, che ha già annunciato una tavola rotonda per discutere della vicenda. Una cosa appare certo, se mai sarà ricostruito e riaperto ponte Margherita dovrà essere ribattezzato in: ponte della vergona

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un commento

  1. a quando la verifica del ponte della ferrovia alifana adiacente? e del ponte che porta a castello del matese? o non sono di competenza della Provincia?