Ultim'ora

VAIRANO PATENORA – Lottizzazione Limatelle, Moreno a Martone: “sembri Alice nel paese delle meraviglie”

VAIRANO PATENORA (comunicato stampa avvocato Raffaele Moreno) – A distanza di neanche un mese dal precedente intervento, il consigliere Gianpiero Martone ritorna sulla scandalosa vicenda della “lottizzazione Limatelle”, questa volta minacciando una diffida al tecnico comunale nel caso in cui non proceda al collaudo delle opere disposto con la determina n. 207 del 23/12/2014, ovvero non nomini un altro collaudatore, diversamente, conclude il Martone: “… saremo costretti a chiedere specifica convocazione del Consiglio Comunale dandone informativa all’Autorità Comunale dal momento che come è di vostra conoscenza vi sono azioni legali e denunce di stampa verso le quali non intendiamo assumerci responsabilità come Consiglieri Comunali”.
Sin qui l’intervento che, non vi nascondo, suscita in me un sentimento tra l’ilarità misto a  tenerezza perché il nostro Gianpiero sembra più “Alice nel paese delle meraviglie” che un consigliere comunale che vive le vicende politiche del proprio paese con profonda conoscenza e cognizione di causa, anche perché l’azione politica dei Martone in questi anni non è stata per nulla lineare, nel senso che l’ho reputata una finta e ondivaga opposizione anche per le innaturali commistioni con la maggioranza.

È il caso allora di riassumere un tantino la vicenda anche per schiarire un po’ le idee al nostro giovane consigliere, precisando che le denunce non sono di stampa ma presentate da me alla Procura della repubblica di SMCV laddove è pendente il procedimento penale n. 17881/14/21 che è alle fasi conclusive e che vede indagato il sindaco Cantelmo, il tecnico comunale ed altri funzionari e tecnici privati. Ma di tutto ciò Martone ne è a perfetta conoscenza avendogli inviato, in data 27 ottobre 2014, e, quindi, oltre un anno fa, una missiva con la quale informavo loro e tutti i consiglieri comunali, con dovizia di particolari, dello scandalo della lottizzazione Limatelle che vedeva coinvolto quale proprietario lottizzante in sindaco Bartolomeo Cantelmo e, quindi, anche del conflitto di interesse che, oggettivamente, impediva al Cantelmo di svolgere le funzioni di sindaco.  A quella mia missiva il consigliere padre, Lino Martone, rispose che non era interessato alla vicenda trattandosi di una questione di carattere personale tra me e il sindaco.  Quindi, senza neanche approfondire e capire di cosa si trattasse, non volle sapere nulla della denuncia dei gravi abusi edilizi commessi dal sindaco e da me denunciati, e con un’arroganza ed un distacco che nulla potevano avere a che vedere con un consigliere di opposizione degno di questo nome, fece finta di nulla e non si degnò neanche di porre una domanda in merito al sindaco Cantelmo.  E ora a distanza di oltre un anno, fanno finta di interessarsi alla vicenda cercando di mettere in difficoltà Cantelmo ed il suo tecnico comunale chissà per quale recondito motivo!!!
E la questione personale tra me e Cantelmo sapete quale sarebbe stata?
Che il sindaco avendo impedito che mi fosse rilasciato il permesso di costruire per l’applicazione della legge sul piano casa alla mia abitazione, per ritorsione avrei presentato la denuncia sulla lottizzazione Limatelle.  Quindi, agendo solo per una ritorsione, la mia denuncia non andava presa in considerazione!!!
Questione assolutamente infondata perché, lo ribadisco, se avessi voluto risolvere la questione del mio permesso di costruire, lo avrei fatto “alla vairanese” con il sistema dello scambio, ossia con il do ut des che mi aveva proposto il sindaco quando mi convocò sul comune, ad ottobre 2012, e in presenza del segretario comunale, con la scusa di chiedermi spiegazione di istanze e denunce presentate, mi propose di ritirare le denunce contro la cognata e la dipendente comunale che gli è servita per il cambio di destinazione d’uso del casale Cantelmo, e in cambio di ciò mi avrebbe fatto rilasciare il permesso di costruire.
Ed invece, non volli accettare il ricatto perché il rilascio del permesso di costruire per il piano casa mi spettava di diritto.  Quindi, perché avrei dovuto far passare un mio diritto per un favore e accettare il ricatto?
Registrai la conversazione ed ho la prova di quella scellerata proposta di illecito scambio in cui un due rappresentanti ufficiali (sindaco e segretario comunale) di una istituzione pubblica (il Comune di Vairano) mi proponevano di ritirare denunce più che fondate in cambio del riconoscimento di un diritto che è quello al rilascio di un permesso di costruire sulla base di una legge dello Stato in deroga agli strumenti urbanistici.
Da quel momento sono andato avanti per la mia strada denunciando tutto quanto di illecito, a mio parere ed a mia conoscenza, l’attuale amministrazione stava ponendo in essere. E nel 2013 alcune persone mi proposero di indirizzare le mie indagini su una lottizzazione che vedeva come lottizzante proprio il Cantelmo e da quel momento, pur non essendo consigliere comunale, e, quindi, pur non avendo avuto accesso agli atti, anzi, pur essendone stato ostacolato in ogni modo, sono riuscito a scoprire il vaso di Pandora.
Ora, per i profani vorrei spiegare che una lottizzazione edilizia è una sorta piano particolareggiato o attuativo, disciplinato tuttora dall’art. 28 della vecchia Legge Urbanistica (n. 1150 del 1942) nonché dagli articoli da 110 a 121 del vigente Regolamento edilizio del Comune di Vairano Patenora.  Il Consiglio comunale è l’organo preposto al varo del piano di lottizzazione e, una volta varato, viene stipulata con atto notarile – registrata e trascritta nei pubblici registri immobiliari – una convenzione tra il lottizzante ed il comune in ordine agli obblighi che questi assume nei confronti dell’Ente. In altre parole, il comune in cambio della facoltà che dà al privato di lottizzare e, quindi, di mettere a profitto un fondo di sua proprietà e ricavarne un reddito, sempre, beninteso, conformemente alle prescrizioni urbanistiche dell’area, vuole che il privato si obblighi a cedere una quota-parte dell’area stessa per opere di urbanizzazione primaria che il lottizzante deve realizzare a sue spese.

Nella specie, è accaduto che con delibera di C.C. n. 58 del 9/12/1993 il Comune di Vairano ha adottato la proposta di lottizzazione dell’area in questione e, successivamente, la Giunta provinciale con delibera n. 398 del 30/3/1994 ha approvato il piano apponendovi il proprio controllo di conformità (al PRG), per cui si è completato il perfezionamento della lottizzazione con la pubblicazione sul BURC.  Quindi, a partire dal 30 marzo 1994 è cominciato a decorrere il termine decennale per lottizzare il comparto Limatelle.  In data 25 luglio 1995 è stata stipulata la convenzione di lottizzazione a rogito del notaio Luigi Ronza con Rep. n. 59495, convenzione regolarmente registrata e trascritta nei p.r.i. secondo il disposto del comma 5 dell’art. 28 della L.U. che sanciva espressamente all’art. 2, lett. f): “la validità della presente convenzione e del piano è di anni 10”, quindi, oltre che dalla legge e dal regolamento edilizio, anche la convenzione fissava il termine della lottizzazione al 30 marzo 2004.  Il comparto lottizzatorio Limatelle riguardava ben 24.367 mq. di territorio comunale e le norme di attuazione del PRG per quell’area D prescrivevano – e prescrivono – che erano consentiti esclusivamente l’insediamento di impianti produttivi destinati a vendita all’ingrosso e immagazzinamento di prodotti industriali, artigianali e/o agricoli. Inoltre, il lottizzante (Cantelmo) con la suddetta convenzione si era obbligato a cedere gratuitamente al comune complessivi 5.360,74 mq. realizzando su di essi e sempre a sue spese: 2.436,70 mq. di strade; 2.436,70 mq. di parcheggi pubblici; 487,34 mq. verde attrezzato, oltre al sistema fognario, alla pubblica illuminazione e queste sono le c.d. OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA.

Cantelmo non ha realizzato nulla nel termine decennale.
Lo stesso permesso di costruire n. 4 del 19/1/2005 per realizzare il capannone dove sono allocati l’ipermercato Decò e la palestra Forma è stato rilasciato quando il piano di lottizzazione era scaduto da 10 mesi e quando nessuna opera di urbanizzazione primaria era stata realizzata.  Quindi, il permesso di costruire del capannone è inficiato da illegittimità derivata dalla scadenza della lottizzazione.  Inoltre, com’è noto, al rilascio di un permesso di costruire deve seguire il pagamento di oneri di urbanizzazione e di oneri di costruzione.  Risulta che il Cantelmo abbia pagato soli 11.000 euro circa di oneri di costruzione ma non anche il ben più sostanzioso importo costituito dagli oneri di urbanizzazione che, da calcoli approssimativi, dovrebbero oscillare tra i 100 ed i 150.000,00 euro circa.  Ma non basta, perché il Cantelmo non ha rispettato neanche la prescrizione di zona D avendo insediato nell’area Limatelle impianti commerciali al dettaglio. In modo ancor più grave, essendogli stato negato dalla giunta Robbio nel 2009 il cambio di destinazione d’uso del Casale Cantelmo da catering in ristorazione, ha aggirato l’ostacolo, facendo presentare una scia commerciale dall’attuale gestore a novembre 2012 (in costanza di suo sindacato) che la solerte e compiacente responsabile SUAP e lo stesso tecnico comunale Natale (che nel 2009 aveva respinto la richiesta) hanno fatto passare senza alcuna difficoltà. In definitiva, il Cantelmo ha tratto solo i vantaggi economici personali dalla lottizzazione (messa a reddito del capannone e trasformazione in ristorante del Casale Cantelmo) non dando nulla in cambio al Comune e, quindi, alla comunità che amministra:

1) non ha ceduto gratuitamente al Comune i 5.369,74 mq.;

2) non ha realizzato le opere di urbanizzazione primaria previste nella prima convenzione di lottizzazione;

3) non ha pagato al Comune e, quindi, alla comunità gli oneri di urbanizzazione.

E tutto ciò sempre che il piano di lottizzazione fosse stato ancora valido ed efficace, il che non è per cui le opere realizzate sono per giunta abusive.
Il piano di lottizzazione si giustifica il sindaco sarebbe stato prorogato nel 2007 e 2008 con delibere di giunta comunale e la stessa convenzione del 1995 sarebbe stata sostituita con una convenzione del 2009. Ora, la legge e la granitica giurisprudenza dei TAR e del Consiglio di Stato escludono possibilità di proroghe, nel senso che, una volta scaduto il piano di lottizzazione, lo stesso perde validità ed efficacia ed ogni opera è abusiva.  Ma c’è di più, perché la prima proroga è intervenuta nel 2007, ossia due anni dopo la sua scadenza per cui, ove mai ammessa, la proroga dovrebbe sempre intervenire prima della scadenza del piano ed essere adottata dallo stesso organo (il consiglio comunale) che ha lo varato originariamente e giammai dalla giunta municipale che, in quanto tale, è organo incompetente all’adozione di piani di lottizzazione.  Per di più, ammesso e non concesso, si potesse prorogare o rinnovare il piano di lottizzazione, dopo essere stato adottato dal consiglio comunale dovrebbe essere approvato dalla Provincia e successivamente pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Campania (BURC), il che nella specie non è affatto accaduto.  In conclusione, si sono sommate illegittimità ad illeciti di rilevanza penale inconfutabili e tutti questi fatti erano ben noti ai consiglieri Martone che, lo devo ribadire, hanno fatto una battaglia – quella sì, personale – contro Diego Caputo per non farlo assumere a tempo indeterminato, facendola passare come battaglia politica e di legalità.
E questa della lottizzazione Limatelle cos’è?
E ammesso avessi agito con una finalità personale, cosa cambiava ai fini di quanto denunciato: la gravità del fatto c’è o non c’è?
Uno scandalo fatto di abusi edilizi, di falsi di ogni genere, di violazione di prescrizioni urbanistiche di zona, di scambi di favori, di collusioni tra funzionari pubblici e tecnici privati, tutte cose che riguardano il sindaco in carica, come lo vogliono considerare i consiglieri Martone? Una questione personale?
Perciò non siete credibili ed ogni vostra posizione è sempre strumentale e finalizzata ad un obiettivo recondito sconosciuto a chi vi legge.
Ma voi avete capito bene che macchina amministrativa corrotta, inquinata ed incrostata è diventato il comune di Vairano?
Perché a questo punto tutti sono ricattabili a vicenda, per cui posso anche pensare che una vostra presa di posizione a distanza di oltre un anno dalla mia missiva del 27 ottobre 2014 possa essere un segnale a qualcuno e non una presa di posizione limpida e genuina, anche perché, come per la cava di Pizzimonte, voi sapevate tutto anche della lottizzazione Limatelle che mi onoro di aver posto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria e della cronaca con le mie denunce.
Considerate che tutta la vicenda di Quarto (NA) e del sindaco del M5S Rosa Capuozzo nasce da un presunto abuso edilizio, mentre nel nostro caso i documenti che dimostrano la lottizzazione abusiva posta in essere dal sindaco in carica di Vairano Patenora sono INOPPUGNABILI ed io ho già contattato organi di informazione nazionale per stigmatizzare ulteriormente questo scandalo e farlo assurgere agli onori della cronaca nazionale anche se qualche amico mi ha riferito di minacce di morte nei miei confronti che, ovviamente, non mi fanno paura ma che, per dovere, ho riferito agli organi inquirenti.
Inoltre, e chiudo, sto attendendo anche io la conclusione delle indagini ed ho già pronti esposti alla procura della repubblica di Roma (che ha competenza sui magistrati di SMCV), alla procura generale presso la corte di appello di Napoli e della Cassazione, nonché al CSM per denunciare i PM nel caso in cui dovessero chiudere, malauguratamente, con una richiesta di archiviazione, anche perché avendone parlato con il Procuratore capo Troncone l’ho trovata molto disponibile a seguire la cosa personalmente ritenendo estremamente gravi i fatti da me denunciati e, quindi, riterrei del tutto ingiustificata in punto di diritto una richiesta di archiviazione.

Guarda anche

Vairano Patenora – Da Roma in Puglia a piedi, contro la Sclerosi Multipla: Matteo e Laima ospiti di Nonna Elena

Vairano Patenora – “Siamo Matteo e Laima e stiamo andando da Roma alla fine della …