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MONDRAGONE – Archeologia, ritorna alla luce una villa romana: produceva vino per la capitale

MONDRAGONE – Archeologia, ritorna alla luce un’antica villa romana. Una casa colonica a carattere produttivo, di età romana e databile al III secolo a.C. La villa dagli ambienti rinvenuti, ha permesso di evidenziare il carattere strettamente produttivo che collega il sito a quella che era la produzione del vino, il Falerno, conosciuto sulle tavole dell’antica Roma. Il ritrovamento di tracce di un torchio di grandi dimensioni, con i segni evidenti sia sulle pietre che sul terreno, ed una grande vasca probabilmente di contenimento ci affermano la presenza di ambienti di lavorazione del pregiato vino. Questa scoperta è fondamentale per la città di Mondragone, perché è la prima indagine archeologica ad un sito di epoca romana che va a completare un quadro di ricerche dopo quelle preistoriche e medievali. La missione di scavo, tutt’ora in corso, è guidata da Luigi Crimaco, direttore archeologo del Museo di Mondragone, da Gianluca Grassigli, professore di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Perugia e da Graziella Ruggi D’Aragona, Archeologo della Soprintendenza della Campania, direttrice dell’Ufficio Scavi di Mondragone. Sul campo le operazioni di scavo e rilievo sono coordinate dall’Archeologo Francesco Melia, membro dell’Equipe tecnico-scientifica del Museo Civico Archeologico di Mondragone ed eseguite da numerosi studenti dell’Università degli Studi di Perugia.

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