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PIGNATARO MAGGIORE – Acqua, Cuccaro: deve essere pubblica

PIGNATARO  MAGGIORE – Con delibera di Giunta Comunale n. 37 l’Amministrazione – guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro –  ha aderito alla “Rete dei Sindaci per l’acqua pubblica e altri beni comuni”, ribadendo la sua spiccata vocazione alla tutela del territorio e proponendo azioni a costo zero per la difesa dei prodotti e delle risorse. L’organismo aderisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ai valori e ai principi che ne ispirano l’azione.
Applica i seguenti principi: assenza del fine di lucro, anche indiretto, democraticità della struttura, elettività e gratuità delle cariche, gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti, sovranità dell’Assemblea, divieto di svolgere attività diverse da quelle istituzionali a eccezione di quelle a esse connesse e/o accessorie in quanto integrative delle stesse.
La Rete dei Sindaci, preso atto della volontà dei cittadini ricadenti nel territorio dell’ATO 2 della Regione Campania a seguito del referendum del 12 e 13 giugno 2011, intende perseguire l’obiettivo politico della gestione pubblica del Sistema Idrico Integrato e la condivisione di ogni altro “bene comune”.
Lo sviluppo sostenibile è una priorità imprescindibile alla quale punta la Rete dei Sindaci, che s’impegna, al fine di garantire la buona qualità di vita di ogni cittadino e delle generazioni future, in un rapporto equilibrato tra l’uomo e l’ambiente.
Nel mondo sono attualmente sette miliardi le persone da sfamare e le stime parlano di nove miliardi entro il 2050. Al fine di garantire cibo per tutti, è necessario mettere al sicuro l’oro blu, di cui il Pianeta è sempre più a corto. È questo il messaggio che lancia la Fao in occasione di tre importanti appuntamenti previsti nel 2012: dal sesto Forum mondiale dell’acqua alla Giornata mondiale, fino alla Settimana mondiale dell’acqua di Stoccolma, prevista quest’estate.
La prima sfida per tutti, ha spiegato Fradin, è quella di preservare la risorsa, dal punto di vista della quantità e della qualità. Altre sfide sono l’accesso alle nuove risorse attaverso le tecnologie, ad esempio con la desalinizzazione e il riuso, ma anche una maggiore equità tra i diversi settori domestico, industria e agricoltura. Quest’ultima é quella che consuma di più, ma produce anche cibo.

Per salvare l’oro blu, è necessario in primo luogo proteggere la natura. Questo il messaggio che l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) porterà al prossimo Forum mondiale dell’acqua di Marsiglia.

“Se è vero lo slogan del Forum, cioé che per l’acqua ‘é tempo di soluzioni’, allora la prima soluzione è semplicemente ‘la natura’”, ha affermato Mark Smith, direttore del programma globale Acqua dell’Iucn. Secondo Smith, infatti, se tuteliamo la natura, diventa più facile affrontare il problema della scarsità d’acqua, le inondazioni sono meno gravi, le comunità e le economie sono più pronte a rispondere ai cambiamenti climatici.
Secondo Smith il Forum di Marsiglia dimostrerà che allo stato attuale delle cose, l’acqua costituisce un problema serio per la salute, il cibo, la sicurezza energetica, la biodiversità e la prosperità.
A ciò va aggiunto il costante degrado delle risorse di suolo e acqua. Secondo l’agenzia Onu, un quarto delle terre del Pianeta sono degradate e diversi grandi fiumi si inaridiscono durante parte dell’anno, con gravi impatti sulla biodiversità acquatica. In crescita è così il numero di regioni nel mondo che non è in grado di soddisfare le necessità basilari alimentari delle loro popolazioni. In particolare, il degrado delle terre colpisce la costa occidentale delle Americhe, la regione mediterranea dell’Europa meridionale e del Nord Africa, il Sahel, il Corno d’Africa e tutta l’Asia.

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