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Pignatro Maggiore – Caso Magliocca, il giorno del giudizio

pignataro maggiore. Questa mattina l’ex sindaco, Giorgio Magliocca, sarà davanti al giudice per l’udienza preliminare. Un’udienza che potrebbe saltare. Una ipotesi che si è diffusa in paese attraverso alcune indiscrezioni che indicherebbero l’ipotesi dello spostamento rientrante in una precisa strategia della difesa. Altre voci, invece, indicherebbero la presenza di nuove accuse da parte della Procura della Repubblica. Serviranno quindi, ancora alcune ore per sapere l’evoluzione della vicenda processuale dell’ex primo cittadino pignatarese. Se l’udienza preliminare si svolgerà, allora, potrebbe essere stabilita la sua scarcerazione dopo circa sei mesi. Resta valida anche l’altra ipotesi secondo cui il Gup – il dottor De Gregorio del Tribunale di Napoli – potrebbe rinviare a giudizio l’ex numero uno Pignataro Maggiore e confermare per lui ancora il carcere. La difesa dell’ex sindaco è affidata all’avvocato Mauro Iodice. Magliocca è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

“Com’è possibile che vengono addebitati al Magliocca i mancati controlli sui beni confiscati e poi scoprire che dallo stesso Magliocca sono stati commissionati ai VV.UU decine e decine di controlli sugli stessi senza che questi riportassero alcuna nota di rilievo o negativa. Com’è possibile che in uno di questi controlli datato 7 Giugno 2007, i vigili Urbani scoprono che il terreno confiscato di Via Del Conte era condotto da tal Maisto Giuseppe e che questa conduzione viene addebitata a Magliocca e inquadrata nell’accordo del patto della cena? …per poi scoprire il contratto di fitto di quel terreno esisteva già dal 10/8/2002 e cioè tredici mesi prima del 26 Agosto 2003 e cioè quando il Comune acquisì quei beni ? Com’è possibile che viene addebitata al Magliocca la distruzione della villa bunker di via del Conte quando in realtà dalle deposizioni raccolte dalle forze dell’ordine giunte sul posto risulta che Magliocca raggiunto presso la casa comunale autorizza la solo l’asportazione degli infissi, per poi scoprire, a scempio avvenuto, che la villa è state interamente distrutta. Pavimentazione, bagni e opere murarie e Magliocca non era nemmeno presente alle operazioni di ritiro”. Questi alcuni argomenti che la difesa di Magliocca ha presentato, in precedenza, aiu giudici del riesame di Napoli.

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