ALIFE – La città governata da due cugini, la protesta di Cirioli

ALIFE – Due cugini a capo della Città, e comune in dissesto finanziario secondo la ferma convinzione dell’opposizione “Insieme per Alife”. Lunga e concitata mattinata domenicale trascorsa in Consiglio comunale ad Alife. Il Sindaco ha ringraziato Riccio e Bergamin rispettivamente vicesindaco e capogruppo di maggioranza dimessisi dopo solo otto mesi per un turnover degli incarichi e nominato Santagata, già assessore ai lavori pubblici, Vicesindaco e Del giudice capogruppo di maggioranza. Così ad Alife il Sindaco Avecone nomina suo cugino diretto vicesindaco: una famiglia guida la Città. La carica dovrebbe durare solo otto mesi, perché come ha annunciato il Primo cittadino, i consiglieri di maggioranza ruoteranno negli incarichi. La domanda è se la continuità dei programmi e la coerenza degli impegni lo consentiranno o se sia un semplice accontentare tutti i suoi consiglieri. Il punto più delicato del Consiglio è stata l’approvazione del bilancio consuntivo del 2010, l’anno in cui Alife è stata retta dal vicesindaco Di Muccio, successo dopo la prematura scomparsa del Sindaco Iannelli. Il Sindaco ha prodotto della documentazione con considerazioni e atti di indirizzo in cui parla del disavanzo del comune prodotto anche per le decurtazioni statati, del rispetto del patto di stabilità del 2010 con la restituzione della “multa” comminata allo stesso comune dal ministero dell’interno e delle “gravi irregolarità” riscontrate dal Revisore dei conti (Masullo), che tuttavia nelle conclusioni alla sua relazione sostiene l’approvazione del Rendiconto. Per la minoranza, ha illustrato Cirioli il quale ha suggerito di non votare e di ritirare il consuntivo 2010 e dare seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario. Per il dissesto finanziario ci sono tutte le condizioni, secondo Cirioli, perché il Comune non è più in grado di assolvere le funzioni e i servizi indispensabili, i debiti sia quelli iscritti a bilancio- sono tantissimi- e sia quelli fuori bilancio e legittimi che non possono essere pagati. Il Sindaco non ha accettato la proposta di dissesto finanziario, conservandola per un eventuale momento successivo. Filomena Di Matteo