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foto di repertorio

VAIRANO PATENORA / MARZANO APPIO – Chiusura uffici postali, arriva lo stop della magistratura

VAIRANO PATENORA  / MARZANO APPIO – Le disfunzioni degli Uffici Postali in tutta la Provincia di Caserta e nella città capoluogo, con la ritardata o mancata consegna della corrispondenza, sono sempre maggiori.  I disservizi erano stati continuamente e documentatamente evidenziati in passato dalla Segreteria della Confederazione Cisas, che aveva anche ricevuto assicurazioni dalla direzione centrale delle Poste, a seguito di intervento positivo del Prefetto di Caserta, Pagano, anche su continue segnalazioni del Segretario Regionale della Confederazione Cisas,Mario De Florio, che si era speso più volte sulla problematica.  La Segreteria della Cisas prende ora atto con vivo piacere che anche il Consiglio di Stato ed il Tar hanno bollato il piano industriale del Presidente delle Poste, Francesco Caio, designato amministratore delegato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.  Poste Italiane, contrariamente a quanto evidenziato sempre dalla Cisas e dai sindaci dei territori interessati – ora dietro intervento della Magistratura – non può mettere a disposizione degli utenti uno sportello ogni 3 km, tagliando tutti gli altri, come voleva fare. Le Poste non potranno chiudere a loro piacimento i vari Sportelli, né possono addirittura chiudere gli Uffici postali nei piccoli centri.  Il Presidente Caio ha dovuto sospendere il suo riduttivo piano, causa i giusti e numerosi ricorsi da parte dei sindaci e degli utenti, contro il ridimensionamento degli sportelli e contro la ritardata consegna della corrispondenza,che attualmente dovrebbe essere consegnata tutti i giorni feriali, invece che ogni 20 giorni, come avviene ora.  Il tutto, senza parlare della consegna delle raccomandate, che vengono lasciate di norma nelle cassette postali degli utenti, pur essendo questi presenti, che – per ritirarle – devono recarsi di mattina presso affollati Uffici decentrati, che non riescono a consegnare le predette raccomandate se non dopo ore di attesa.  Pertanto, la corrispondenza – evidenzia la Cisas – non potrà, almeno al momento, essere ufficialmente consegnata, come vorrebbero le Poste, ogni 10/15 giorni, atteso il forte contributo che lo Stato versa alle Poste Italiane per il servizio universale della posta.

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