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ALIFE – Bioidigestore, Avecone scrive ai poteri sovracomunali: riconsiderate le vostre scelte

ALIFE  – Impianto di digestione anaerobica da ubicare sul territorio di Alife, il sindaco Giuseppe Avecone, scrive a Stefano Caldoro, all’Assessore all’ambiente della Regione Campania  Giovanni Romano, all’Assessore all’agricoltura della Regione Campania  Daniela Nugnes, al  presidente della provincia di Caserta  Domenico Zinzi, all’Assessore all’ambiente della provincia di Caserta  Giuseppe Rocco,   all’ assessore all’agricoltura della provincia di caserta Sfefano Giaquinto,  al presidente dell’ ASI  Raffaela Plgnetti, al prefetto di Caserta Carmela Pagano.
“Mi appello alla Vs. sensibilità istituzionale ed ambientale per invitarvi, nel limite delle proprie competenze, a riconsiderare gli atti assunti dalle rispettive amministrazioni sul progetto proposto dalla ditta GENERAL COSTRUCTION spa per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (codice attività IPPC:5.3) da ubicare nella zona ASI nel territorio di Alife.
Questa richiesta, prima ancora che da valutazioni di carattere tecnico o giuridico, nasce da una valutazione di opportunità. Il territorio alifano, infatti. è connotato da una rilevante vocazione agricola e zootecnica, nonché turistica e culturale, rientrando ,nell’area naturale protetta (Ente Parco Regionale del Matese), in virtù anche della presenza di importanti siti archeologici .
Tale connotazione e vocazione è stata ampiamente recepita all’interno del PTR -Piano Territoriale Regionale della Campania e nel PTCP Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Caserta. A ciò si aggiunga anche la presenza di ben tre siti di rete “Natura 2000”, il cui unico scopo è quello di preservare gli habitat e le specie in essi presenti in uno stato di conservazione soddisfacente.
Questi indirizzi programmatici degli enti territoriali sovraordinati sono stati recepiti da questa amministrazione comunale mediante l’avvio di importanti progetti di rilancio dei prodotti agricoli locali ( es. cipolla alifana, riconosciuta presidio Slow Food da un mese, olio dell’oliva Tondella del Matese, Fagiolo Cerato, vino Pallagrello, Caciocavallo del Matese), nella certezza di interpretare nel migliore dei modi la vera prospettiva di sviluppo di tali territori.
A tali iniziative si affiancano importanti progetti, già finanziati con fondi europei e ministeriali ed in fase di appalto, tesi a favorire lo sviluppo turistico -culturale, abbinando a percorsi enogastronomici, la valorizzazione degli importanti siti archeologici presenti (es. Costruzione del nuovo Museo Archeologico Nazionale della città di Alife, Recupero del castello medievale inserito nel progetto “Porte dei Parchi” ed altri).
Tutte iniziative che mal si sposano con l’ubicazione di un impianto di digestione di siffatte caratteristiche e dimensioni. Parliamo di un impianto di ben 75.000 tonnellate annue di conferimento di sostanza organica, a fronte di una produzione dei venti paesi del!’ Alto casertano pari a circa 4.000 tonnellate.
E’ di tutta evidenza, quindi, l’immediata ricaduta negativa che tale impianto avrebbe su settori nevralgici per la vita economica e sociale dell’intera collettività alifana e matesina tutta.
A ciò si aggiunga, per le valutazioni di competenza, che quella di Alife è una delle sette aree ASI presenti nel territorio provinciale casertano, per caratteristiche la meno industrializzata di tutte. Infatti, gran parte dell’area conserva ancora il primigenio aspetto rurale, mancando tutte le opere di urbanizzazione che sarebbero necessarie ad un effettivo sviluppo industriale.
Con sommo rammarico si deve constatare che a distanza di oltre un decennio dall’istituzione della zona ASI di Alife, mancano ancora viabilità, fognature, depuratori, rete idrica, elettrica e telefonica, nonché gli impianti di pubblica illuminazione, avendo dovuto le poche attività presenti provvedere direttamente alla realizzazione dei minimi presupposti di insediamento produttivo.
lungi dal volere condizionare la libera iniziativa economica o il normale svolgimE?nto di un procedimento amministrativo, rattrista constatare come il territorio matesi no e dell’ Alto Casertano debbano subire tale iniziativa e come possa essere esercitata l’attività connessa all’impianto senza enormi disagi, ascrivibili ad esempio all’intensificarsi del traffico di veicoli pesanti su una rete viaria totalmente inadeguata.
In considerazione di quanto sopra esposto, unitamente alla ferma resistenza degli enti e delle comunità locali dell’Alto casertano, cristallizzata in specifici atti deliberativi di ferma opposizione a tale insediamento, si chiede di adottare tutti i provvedimenti di competenza tesi a valutare l’inopportunità di ubicare sul territorio alifano l’impianto proposto dalla ditta GENERAL COSTRUCTION spa.
Certo del massimo impegno e del fermo sostegno ali’ esigenza di non snaturare le caratteristiche del territorio ed a non vanificare gli importanti investimenti, di provenienza nazionale e comunitaria, effettuati per la valorizzazione culturale, turistica ed ambientale di tali aree, si confida nell’accoglimento di tale istanza.”

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