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GIUGLIANO – Truffa alle assicurazioni, in quattro finiscono ai domiciliari

GIUGLIANO – Nell’odierna mattinata, ufficiali di PG della Sezione di Polizia giudiziaria – Aliquota della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati di associazione per delinquere, falsità in atti pubblici e truffa in danno della Compagnia di assicurazioni Generali – INA Assitalia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno riguardato 34 casi di risarcimenti indebiti per la somma complessiva di circa 400.000,00 . ed hanno avuto come filo conduttore le cadute apparentemente accidentali di soggetti in vari edifici con conseguente simulazione di danni fisici. Le persone destinatarie di ordinanza cautelare sono: 1- Cerniamo Marisa, classe 1965 – sportellista delle Poste Italiane – Ufficio di Giugliano; 2- Pappagallo Ettore, classe 1979 – sportellista delle Poste Italiane – Ufficio di Giugliano 3- Esposito Luisa, classe 1963 – sportellista delle Poste Italiane – Ufficio di Giugliano 4- Morvillo Pasquale, classe 1954 – tecnico di radiologia presso l’ospedale Maresca di Torre del Greco. Gli indagati avevano messo in atto una articolata struttura che, usufruendo delle specifiche qualifiche e competenze tecniche, di impiegati, di personale paramedico, ha consentito di costruire falsi infortuni ali*interno di palazzi assicurati presso le Generali – INA Assitalia . La particolarità e. nel contempo, la novità del sistema truffaldino va ravvisata nella circostanza di incidere in un settore sinora non coperto da indagini giudiziarie sia perché riferito a vicende apparentemente contrassegnate da accidentalità e da casualità, sia perché, non esistendo alcuna controparte nell’incidente, risultava praticamente impossibile il rischio di contestazione nelle appropriate sedi giudiziarie. Tale sistema ha potuto funzionare grazie a testimonianze compiacenti e ad accurate relazioni mediche stilate nella forma del referto, proveniente da strutture sanitarie pubbliche e quindi, almeno a prima vista, ineccepibile nella sua genuinità. Infatti uno dei soggetti coinvolti nel meccanismo truffaldino utilizzava la propria qualifica professionale di tecnico di radiologia per stilare i certificati con dovizia di particolari medico-chirurgici inappuntabili. Nella seconda fase della truffa -allorquando era necessario riscuotere i proventi degli incidenti fantasma- intervenivano i dipendenti in servizio presso alcune succursali delle Poste Italiane. Costoro, profondi conoscitori dei sistemi di pagamento e riscossione degli assegni emessi a ristoro.

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