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PIETRAMELARA – Camorra del gas, estorsione contro Mauriello: cinque sotto processo

Tommaso-Nuzzo
Pietramelara – Estorsione contro Mauriello Petroli di Pietramelara. Cinque rinviati a giudizio: Tommaso Nuzzo, Attilio Pellegrino (ora collaboratore di giustizia), Francesco Sparago, Anna Annunziata e Pasquale Nuzzo. Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare, dottor Antonio D’Amato.
L’arresto:
Finirono in manette quattro persone che sostenevano di appartenere al clan Zagaria. L’operazione venne condotta dai carabinieri di Pietramelara, in sinergia con gli uomini della Compagnia di Capua. In quella fase dell’inchiesta in carcere finirono Nuzzo Tommaso, del 1963 di Casapulla; Nuzzo Pasquale, del 1989 di Caserta e Pellegrino Attilio, del 1969, di Villa di Briano. Agli arresti domiciliari, invece, finirono Sparago Francesco, del 1978, di Santa Maria Capua Vetere e Annunziata Anna, del 1979. Secondo l’accusa i cinque sarebbero responsabili di tentata estorsione nei confronti della Mauriello Petroli. Il tutto nasce da una fornitura di 42mila euro di carburante non pagata. Quando l’impresa di Pietramelara tenta di recuperare il credito, il gruppo entra in azione proponendo un accordo bonario di circa 9mila euro. Al rifiuti dell’impresa si passa alle minacce e alle violenze. La vicenda estorsiva (nella forma del tentativo), secondo l’accusa, assume connotazioni mafiose, commessa a partire dal 2013 e fino agli inizi del 2014. È stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso, poiché le pretese estorsive sono state avanzate da soggetti che hanno evocato il riferimento al gruppo di camorra di Zagaria Michele, ritenuto esponente di spicco del clan dei casalesi.
L’attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. della Procura di Napoli, ha consentito di documentare come tutti e cinque gli indagati, in concorso fra di loro, compivano atti idonei a procurarsi l’ingiusto profitto della somma di denaro di 42 mila euro, corrispettivo non pagato alla vittima a fronte di una fornitura di “gas” effettuata a beneficio della società di fatto riconducibile ad uno degli indagati, nonché ad indurre la vittima stessa ad accettare l’estinzione del debito mediante la restituzione di un quantitativo di gas dal valore commerciale molto inferiore al dovuto (9000,00 euro).

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un commento

  1. Bravo Mauriello! Hai fatto bene —————-, magari fossero tutti come te. Sono fiero di essere tuo cliente.