FONTEGRECA – Appalti, lavori pubblici, subappalti, fatture liquidate per lavori “fantasma” e per materiali “introvabili”. Sarebbero solo alcuni dei motivi che da qualche tempo avrebbero acceso i riflettori sul municipio del piccolo comune famoso in tutto il mondo per la cipresseta.
Un ente da circa venti anni sotto l’assoluto controllo di un solo uomo: Antonio Montoro.
Le fiamme gialle della compagnia del Matese “rivoltano” il municipio di Fontegreca in cerca di conferme ad alcuni “sospetti” e ipotesi. L’indagine dei finanzieri matesini arriva a Fontegreca dopo essere partita, qualche anno fa dai comuni di Alvignano e Dragoni.
Nell’occhio del ciclone finisce un “sistema” collaudato che da tempo consentirebbe alle “solite” ditte amiche di alcuni amministratori di monopolizzare i lavori pubblici in alcuni comuni.
Immancabile la complicità degli uffici tecnici comunali che, spesso, si rivelano i veri centri degli affari leciti e non leciti che potrebbero legare le amministrazioni con le ditte.
Quando non bastano i tecnici comunali allora si ricorre al sistema dei progettisti amici e fidati capaci di “segnalare” all’impresa “giusta” – al tempo giusto – ogni particolare per permettere di vincere l’appalto.
I subappalti poi, spesso, diventano un affare di famiglia fra parenti, stretti e meno stretti.
Nei gironi scorsi i finanziari di Piedimonte Matese avrebbero ascoltato, per diverse ore, il sindaco di Fontegreca. Nei mesi scorsi alcune perquisizioni avevano interessato anche il primo cittadino di Alvignano, Angelo Di Costanzo, e l’assessore ai lavori pubblici di Dragoni, Bruno Pagliaro.
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