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CELLOLE – Il sindaco Izzo vuole entrare nel PD, Mozzillo si oppone e rischia il “cartellino rosso”

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CELLOLE  (GdM) –  “Volevo questo sciocco da te”, era la conclusione di un dialogo di un vecchio libro dell’elementari tra brighella ed Arlecchino. In definitiva Arlecchino invitava brighella al pranzo di carnevale illustrando un antipasto di latte e fieno, minestra di pere cotte, arrosto d’uova di mezzanotte, peli di gatto con salsa molle e, infine, torta d’uva e cipolle. Brighella accetta l’invito ma annuncia che porterà lui i viveri. Arlecchino a questo punto esclama: “Volevo questo sciocco da te”. Una storiella che si calza a pennello con le ultime vicende cellolesi sul probabile ingresso del primo cittadino Aldo Izzo nel partito democratico. Appena questa voce è circolata con prepotenza, ha praticamente spaventato Valerio Mozzillo. Chi è Mozzillo? In effetti non tutti lo sanno ma di tanto in tanto si autoproclama leader politico cellolese. Con un’intervista (lui se l’è cantata e lui stesso se l’è suonata) ha cercato di frenare questo ingresso che sta gestendo direttamente la segreteria provinciale del partito, mettendo i veti etichettando sindaco e amministrazione come coloro che hanno affossato la città e di conseguenza il pd non ha bisogno dei quei voti, come se a Cellole Forza Italia non avesse preso una percentuale che ha superato il 40% ed il pd non si fosse fermato appena sopra il 15. Un’intervista smentita immediatamente dalla segreteria provinciale democratica attraverso il vice segretario vicario provinciale Pasquale Stellato che annuncia: “nessun pregiudizio sull’ingresso di Izzo e company”. Ma il ritrovato leader politico cellolese non ha resistito a rispondere senza considerare le conseguenze politiche, etichettando il vice segretario come il bimbo che parla a nome della mamma (la neo deputata Camilla Sgambato) e dando lezione di etica democratica. A questo punto è facile immaginare le conseguenze di queste uscite estemporanee del neo leader politico cellolese. Può una segreteria provinciale che sta seguendo personalmente questo passaggio, tutelare le tesi di Mozzillo? Quell’intervista potrebbe avere il sapore del menù di Arlecchino? Chissà che il pd provinciale non ha esclamato: “volevo questo da te, sciocco”.

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