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CASERTA / SESSA AURUCA – OLIVIERO “SOSPESO” FRA PSI e PD, L’ULTIMA CHANCE: TENTARE DI FARE IL SINDACO NELLA SUA SESSA

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CASERTA / SESSA AURUNCA –  Gennaro Oliviero potrebbe andare nuovamente in “bianco” con la Picierno. Colpa di un Partito Democratico casertano sempre più stretto attorno ai suoi “corteggiatori” di sempre, seri affidabili pronti per una storia limpida. Oliviero cerca l’unione naturale col PD per soddisfare, pare, solo il suo piacere: quello di non restare senza poltrona a Palazzo Santa Lucia alla prossima tornata elettorale per la regione Campania. L’unione naturale che Oliviero sta cercando disperatamente col PD dalle scorse politiche, quasi certamente, non ci sarà.
Che farà quindi Oliviero, abbandonerà la politica per immergersi nel mondo lavorativo? Oppure farà a tempo pieno il Presidente Onorario dell’associazione “Trombati dalla Picierno” come da lui stesso asserito, in qualche occasione?
Sperava il consigliere sessano di avere un posto d’onore fra i candidati del PD per aver prima fatto vincere le parlamentarie il 29 dicembre 2012 alla Picierno e poi averla sostenuta fortemente alle scorse europee. La Picierno per la seconda volta potrebbe “dimenticare” gli impegni presi con il consigliere regionale Oliviero che rischia, quindi,  la “precarietà” politica.
Intanto il suo partito, il PSI, tradito e amareggiato, lo avrebbe messo alle strette dandogli un ultimatum; il socialista sessano rischia di perdere la giostra per fare il terzo giro a Santa Lucia. Il consigliere regionale Gennaro Oliviero spera ardentemente di essere candidato nella lista del PD alle prossime regionali senza perdere l’identità socialista. Una speranza, tenere due piedi in una scarpa, sancita dalla cambiale che ha firmato con la neo Eurodeputata teanese Pina Picierno.
Oliviero difatti l’ha sostenuta alle parlamentarie e, anche, alle scorse elezioni europee. In fase di parlamentarie senza il suo sostegno a Picierno, la deputata sidicina non sarebbe riuscita a entrare nella rosa dei nomi da inserire nel cappello della lista alle elezioni nazionali. Tuttavia Oliviero la sostenne invano. Il candidato a deputato delle Repubblica Italiana così come gli era stato promesso dalla Picierno e dai vertici del PD, non fu lui bensì il socialista Marco Di Lello.
In seguito l’ennesimo sostegno alla Picierno alle elezioni europee pareva aver messo Oliviero al sicuro per una candidatura alle prossime regionali nella lista democratica. A remare contro Oliviero sarebbe soprattutto la segreteria provinciale casertana del PD: questo matrimonio non s’ha da fare. Il rischio è troppo grosso: si perderebbe un consigliere regionale del Pd, soprattutto con la nuova legge che fa passare da sessanta a cinquanta i consiglieri regionali. Di conseguenza a Caserta, in caso di vittoria del centro sinistra, grasso che cola verrebbero eletti solo due consiglieri. Inoltre, con il sindaco di Salerno che non ne vuol sapere di ritirare la propria candidatura a presidente della regione, il Pd chiederebbe ai socialisti la lista di partito per mettere più cavalli a correre.
Ed è proprio questa lista di partito che ha compromesso ulteriormente la candidatura di Oliviero. Il partito socialista, infatti, in queste ultime ore pare abbia chiesto al consigliere regionale di firmare un documento entro il 30 di settembre dove si impegna a sostenere la lista del garofano altrimenti può ritenersi fuori dal PSI. Tutta la tela tessuta in questi mesi da Oliviero rischia di sfilarsi, pur avendo già sposato anche il Laboratorio Democratico, il movimento interno al Pd che fa capo all’ eurodeputato Gianni Pittella, a cui avrebbe già aderito anche Lucia Esposito. Una patata bollente tra le mani che rischia di scottare il socialista sessano.
A Oliviero restano due strade da percorrere. La prima è quella di continuare, da buon sessano, le sue processioni a casa della europarlamentare sidicina inseguendo , seppure ormai nei suoi sogni migliori, un posto nel Pd e di uscire, dopo anni di militanza, dal partito socialista che governa a tutti i livelli. Rischiando, però, di essere trombato per la seconda volta, cioè di non essere candidato nel PD anche per la contrarietà espressa da tutte le correnti democratiche presenti in provincia di Caserta. Inoltre va considerata l’incognita di Renzi che impone la rottamazione dei consiglieri regionali dopo due legislature e per Oliviero questa sarebbe la terza.
Gli resta la seconda strada. La seconda strada è quella di rimanere fedele al PSI e firmare il documento impostogli entro il 30 settembre , anche se in questa tornata elettorale sarà difficile che il partito socialista riesca, seppure con i resti, a superare la soglia minima di voti necessari per far eleggere un solo consigliere.
Il suo stesso esercito sembra sparpagliarsi. Pochi i fedelissimi a sostenerlo. Una carriera politica iniziata trenta anni fa che rischia di interrompersi bruscamente. Perso Filippo e il panaro, il socialista sessano, ormai prossimo alla pensione, avrebbe come ultima chance quella di proporsi alla sindacatura nella sua città, Sessa Aurunca, dove tuttavia il partito socialista sembra al collasso vista la vittoria schiacciante del centro destra alle scorse amministrative e un nascente partito democratico che sembra finalmente costruirsi una propria identità forte e lontana dal controllo e dalla simbiosi col partito socialista cittadino. Certo per Oliviero ripiegare sulla propria citta però, rappresenterebbe la classica corsa del gambero. Un gambero pur sempre presidente onorario di un’associazione intitolata alla valida e autorevole europarlamentare sidicina

 

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