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ALIFE – Caso Ottaviani, scompraso da sei anni: indagini ancora aperte. Il giallo dei fusti

Ottaviani

ALIFE –   Alessandro Ottaviani è scomaprso da sei anni, l’indagine resta aperta ma l’imprenditore sembra essere svanito nel nulla.  Le indagini dei carabinieri non sono, finora, riuscite a far luce sulla vicenda. Così, si fa sempre più strada l’ipotesi che l’imprenditore – molto attivo nel campo dell’edilizia – sia stato vittima di un atto criminoso. Era il ventitre aprile del 2008, quando, Alessandro Ottaviani uscì di casa insieme al cognato, Mauro Paterno, per svolgere alcune commissioni. In particolare i due si recano nella periferia del paese, nei pressi del fiume Volturno, per incontrare un altro imprenditore che aveva in fitto un capannone di proprietà dello stesso Ottaviani.  Fra i due era in atto un contenzioso giudiziario tanto che Ottaviani contava di sfrattare l’impresa e di riprendere il pieno uso della struttura. Poi il tentativo del fittuario di acquistare il capannone. L’incontro di quella mattina, probabilmente, doveva servire proprio per portare avanti questa trattavia. Una trattativa che poi si interrompe proprio per la scomparsa dell’imprenditore determinando così l’esecuzione dello sfratto.  La mattina del ventitre aprile mentre il cognato, Mauro, provvedeva a portare via dalla struttura una grossa macchina per il movimento terra, Alessandro si intratteneva a parlare con l’altro imprenditore. Non sarà mai più visto ne sentito. La sua autovettura sarà ritrovata nei pressi del capannone, ben chiusa con all’interno la giacca e il portafoglio nel quale erano custoditi soldi e carte di credito. La sua sparizione era stata denunciata dai familiari nella serata stessa, i carabinieri avviarono le indagini e le ricerche già la notte stessa. Successivamente le forze dell’ordine hanno scandagliato palmo a palmo, anche con l’ausilio di unità cinofile, la strada che l’uomo avrebbe percorso uscendo da casa, ad Alife, e fino al capannone di Dragoni. Nessuna pista è stata sinora esclusa dagli investigatori. Al momento della scomparsa Ottaviani indossava una  polo a maniche lunghe verde con righe gialle e marroni, jeans e scarpe da ginnastica bianche. Una vicenda caratterizzata da silenzio rigido dei familiari che non hanno mai voluto incontrare alcun giornalista, ne apparire mai in tv.

Il giallo dei fusti:
Nel capannone al centro della complicata vicenda si trovavano, subito dopo la scomparsa numerosi grossi fusti di ferro.  Erano tutti impilati e ben chiusi. Controllarli avrebbe significato eliminare il dubbio che  qualcuno avrebbe potuto uccidere l’uomo e nasconderne il corpo proprio in quei fusti. La presenza di quei fusti sarebbe stata confermata, più volte, da alcuni ex dipendenti dell’azienda che aveva in uso la struttura.

Le ricerche nei pozzi:
Si è cercato il corpo di Alessandro  Ottaviani scandgliando le cisterne abbandonate dell’intero territorio. In particolare le ricerche si sarebbero concentrate sui pozzi nella zona di Dragoni. Area in cui per l’ultima volta fu visto vivo l’imprenditore.

 

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un commento

  1. Perchè le forze dell’ordine non guardarono nei fusti?Quell’imprenditore che aveva in fitto il capannone di Ottaviani non era un’ex poliziotto?