RIARDO / ROMA / CALIFORNIA – Ferrari 250 GTO ex Ferrarelle venduta a 38,1 milioni di dollari. Record mondiale a Pebble Beach per un’asta, la 250 GTO è stata venduta per 38.115.000 dollari, che al cambio fanno 22.843.633 sterline o 28.528.626 euro. Si tratta del primato mondiale assoluto per un’asta, avendo superato la Mercedes-Benz W196 R F1 del 1954, aggiudicata sempre a Pebble Beach nel 2013 per 30 milioni.
Perché “ex Ferrarelle”? Era di proprietà di Fabrizio Violati, imprenditore romano proprietario fino al 1987 di Sangemini e appunto Ferrarelle e fondatore del Ferrari Club Italia e del museo Maranello Rosso a San Marino.
Violati, amico di Enzo Ferrari e pilota capace, vincitore più volte il mondiale delle auto d’epoca, è stato uno dei più grandi e collezionisti di Rosse di sempre. Ha posseduto – come scrive Francesco Forni su auto.it – per 45 anni la Ferrari 250 GTO targata MO 80576. Violati l’aveva acquistata nel 1964 da Ernesto Prinoth, altro imprenditore, che ha dato la luce al del “gatto delle nevi”. La cifra di allora fu 2,5 milioni di lire, non esorbitante per l’epoca, perché l’auto pareva destinata a essere utilizzata come banco di organi per altri modelli. Questa GTO aveva un altro proprietario, Paolo Colombo, che l’aveva acquistata direttamente dalla Ferrari dopo la partecipazione del modello al Tour de France Automobile del 1962.
La Ferrari 250 GTO aggiudicata in California è il modello numero 19 di una produzione totale di 33 esemplari, uscito dalla Casa di Maranello l’11 settembre 1962. Il numero di telaio e di motore è 3851 GT, la targa è ancora quella originale, ovvero MO 80576, è l’unica 250 GTO ad averla originale. La Ferrari 250 GTO (Gran Turismo Omologata) è spinta dal motore V12 da 3 litri della 250 Testa Rossa, dove 250 sta per la cubatura di ciascun cilindro.
Insomma, ancora oggi la famiglia Violati riesce a essere “utile” a Ferrarelle e al buon nome di Riardo. Un’azienda, la Ferrarelle, che la stessa famiglia Violati ha fatto crescere portandola a livelli mondiali e dandole massima notorietà. Ma quelli erano altri tempi, erano tempi di galantuomini. In quei tempi esisteva solo “l’ imprenditore”, raramente capitava di imbattersi in qualche “prenditore”.
ma com’è ? rifiutate il confronto ? ———————————————————————
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e no, così non vale. Se il commento è offensivo, allora non si pubblica e basta..non è che poi si va a commentare in privato..giusto ? Bene, riprendo quindi il mio commento : l’articolo in questione contiene imprecisioni sulla 250 e su Violati, ma essendo il vostro un copia/incolla di un articolo scritto da altri (compreso errore di battitura ) diciamo che si tratta di errori veniali.Invece il vostro commento sull’epoca dei Galantuomini e dei veri Imprenditori, rispetto ad un’epoca di ” prenditori ” ( e magari di “non galantuomini ), merita innanzitutto un chiarimento, e poi un serio confronto con i vostri numerosissimi lettori. Sbaglierò. ma ho il dubbio che siate voi ad usare certi articoli per finalità diverse, ma..come si dice..a pensar male si fa peccato…..
da REDAZIONE per PEPPINO – Facciamo chiarezza (per Lei e per i nostri lettori soprattutto).
Il nostro articolo non è un copia/incolla tanto che ad un certo punto scriviamo: “…..Ha posseduto – come scrive Francesco Forni su auto.it – per 45 anni la Ferrari 250 GTO”.
Quindi abbiamo citato la fonte e questo dimostra che siamo galantuomini. Forse è stato poco attento.
Inoltre per quanto riguarda l’epoca di “imprenditori” e di “prenditori” il nostro era un concetto generale. Se lei e qualche suo amico (o parente) ha la classica coda di paglia, noi non possiamo fare nulla.
In conclusione non “usiamo” articoli, mai, per finalità diverse dalla notizia. Infatti, “usare” le cose per “finalità diverse” è una caratteristica di certi “prenditori”.
Buona giornata a Lei, signor Peppino, e grazie per l’attenzione che ci dedica.