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RIARDO – Scuole, divieti, educazione e nuove generazioni

RIARDO – Se potessero entrare con le automobili all’intero degli edifici scolastici, tanti genitori riardesi lo farebbero senza esitazione. Si dovrebbe pensare ad una specie di “Scuola-in” sul modello del famoso drive-in (il locale pubblico, ristorante, cinema o  teatro, in cui si può ricevere il servizio rimanendo in automobile. Ogni mattina, all’apertura delle scuole, diverse decine di automobili creano il caos lungo via Giovanni XXIII. In tanti pretendono di arrivare con l’auto davanti al cancello della scuola (materna, primaria e media  praticamente separate da pochi metri) per far scendere i lori figli. Quest’anno, dopo un avvio burrascoso il comune ha deciso di chiudere la strada al traffico in concomitanza con l’ingresso e l’uscita degli alunni. Non è bastato per mettere ordine; il caos si è solo spostato di alcuni metri. Spesso i vigili urbani sono assenti a controllare il rispetto del divieto. Il municipio riardese ha tre caschi bianchi, uno – il comandante Domenico Regna – a tempo pieno; i restanti due part time. Lo scarso rispetto delle regole da parte di molti cittadini, l’arroganza e il “sentirsi padroni del mondo” (che scendono dall’auto e spostano) da parte di altri, completa il quadro della situazione. Così, bambini e ragazzi che dovrebbero essere educati al rispetto delle regole e al buon vivere civile, ricevono, spesso, insegnamenti che vanno nella direzione opposta e  che sembrano dettati dalla legge del più forte o del più furbo.

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