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CASERTA – Vinitaly premia Caserta alla Fiera di Verona

CASERTA (di Nando Silvestri)- Vinitaly premia Caserta alla Fiera di Verona. C’è stato un gran fermento al Padiglione B della Fiera di Verona dedicato ai vini della Campania nell’ultima settimana. Sembra proprio che il trend dei vini della provincia di Caserta sia in netta ascesa con il beneplacito di Associazioni di settore e Camera di Commercio di Caserta. La rutilante e internazionale vetrina veronese ha schiuso un panorama di qualità ed eccellenze vitivinicole in tutto il territorio di Terra di Lavoro, lasciando intravedere unità e caratterizzazione geografica. Superate le polemiche sulle piaghe che affliggono il nostro territorio, è emerso un bacino di opportunità di sviluppo economico che non va trascurato per l’importanza dell’indotto economico correlato all’enogastronomia locale. Lo stand di Agrisviluppo ha messo in evidenza con eventi dedicati, degustazioni guidate e seminari una ricca serie di vini a marchio DOC, IGT e DOP targati Caserta, di cui si parlerà a lungo in tutta la penisola. La new entry del Casavecchia di Pontelatone ha suscitato non poche suggestioni commentate con dovizia di particolari da giornalisti esperti del settore come Daniele Cernilli e Monica Cosuccia,  i quali hanno saputo trascinare i visitatori in un viaggio senza tempo sotteso alle tradizioni locali. Il laboratorio di approfondimento denominato “Enjoy Caserta” ha svelato particolari di speciale interesse enologico per quanto concerne il vino DOP di Aversa e il Galluccio DOP di Roccamonfina, raccogliendo crediti e preferenze oltremisura registrati anche su Twitter. La prestigiosa chermesse veronese ha mostrato al pubblico dei visitatori e degli esperti accorsi da tutta Europa gli sforzi sinergici e cooperativi profusi dai viticoltori uniti del Pallagrello, inducendo non poche riflessioni sulle occasioni di marketing territoriale offerte dall’enologia casertana. Senza contare la novità aggiuntiva apportata con orgoglio dai viticoltori locali alla Fiera di Verona, rappresentata dalla folta schiera di spumanti e liquori che Terra di Lavoro ha saputo imporre all’attenzione di una folta platea di curiosi letteralmente rapiti dall’originalità dei sapori proposti. Insomma l’enologia e l’enogastronomia del territorio casertano hanno tutte le carte in regola per attivare un innovativo volano di crescita locale che, sebbene sottostimato dalle disorientate istituzioni cittadine, va assolutamente incentivato con iniziative congiunte ad hoc, approfondimenti e sgravi fiscali. E’indispensabile promuovere in tutti i modi le viti casertane, considerato che Terra di Lavoro conta oltre 60 aziende imbottigliatrici e oltre 260000 ettolitri di vino  l’anno. Non è poco!

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