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RAVISCANINA – Dissequestrata l’azienda del principe Graetz

RAVISCANINA –  Saranno rimossi, con molta probabilità domani stesso, i sigilli all’azienda del Principe Mariano Ugo Windisdch Graetz.  Lo annunciano i legali dell’imprenditore – gli avvocati Ernesto De Angelis e Ida Sagnelli – che ieri hanno presentato in Procura le tesi difensive in merito alla vicenda. Soprattutto i due avvocati hanno dimostrato l’impossibilità – imposta dal sequestro –  da parte dell’azienda di mungere le bufale da alcuni giorni.
Questo aspetto, oltre ai danni economici potrebbe anche arrecare danni alla salute delle stesse bufale. Una tesi che sarebbe stata accolta pienamente dal Procuratore che avrebbe ordinato il dissequestro di gran parte dell’azienda. I proprietari, chiaramente, dovranno adeguare l’azienda  alle norme per eliminare le carenze riscontrate dai Nas.

Il sequestro è avvenuto pochi giorni fa, attraverso un’operazione  condotta dai carabinieri del Nas di Caserta e da alcuni medici dell’Asl  ha portato al sequestro giudiziario e sanitario dell’allevamento bufalino gestito  dalla “Società agricola Gerace s.r.l.” il cui legale rappresentante è il principe Mariano Ugo Windisdch Graetz. Nella circostanza, gli uomini della Benemerita e i medici dell’Asl hanno accertato una serie di violazioni di tipo ambientale. In particolare, a seguito del sopralluogo, sono stati accertati scarichi incontrollati di reflui zootecnici (solidi e liquidi) nei terreni circostanti all’azienda e una condotta interrata che convogliava gli stessi rifiuti da una vasca annessa alla sala mungitura all’interno di una trincea in terra battuta dalla quale successivamente tracimavano nel fiume Volturno. I rifiuti sono stati rinvenuti anche nelle trincee adibite alla conservazione e maturazione dell’insilato. Infine, per i Nas e i medici dell’Asl, l’insediamento produttivo in questione non dispone di concimaie di grandezza adeguate al numero dei capi presenti, mentre i bacini presenti non dispongono di un idoneo argine in terra battuta per evitare la tracimazione dei reflui zootecnici prodotti. Nel corso del sopralluogo, poi, sono state riscontrate anche inconvenienti di carattere amministrativo. Nello specifico, la sala latte e la sala mungitura non hanno i requisiti minimi igienico-sanitari (pavimentazione non completa, pareti con tracce di umidità e vistose tracce di ruggine all’interno della sala mungitura), e la testata del pozzo, da cui viene estratta l’acqua utilizzata sia per abbeverare gli animali che per la pulizia della sala latte, non presenta idonea chiusura a tutela della falda da possibili contaminazioni. La cabina, inoltre, a dispetto da quanto prevede la normativa in materia, è accessibile a chiunque, non è areata ed è priva di dispositivi idonei atti ad evitare il ristagno dell’acqua.  Ora arriva il dissequestro che permette all’azienda di operare e di adeguarsi alle norme.

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un commento

  1. Ad incassare bene ma ad adeguarsi alle norme igieniche,cioè spendere soldi, mai!Questi controlli dovevano essere fatti anni prima!Perchè non sono stati fatti?Dovrebbero perseguire i controllori.