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PIEDIMONTE MATESE – Ufficio tecnico, la minoranza: la condanna di Macchione pone un serio problema morale e politico

PIEDIMONTE MATESE – “La recente condanna a 4 anni e 3 mesi di reclusione inflitta, nell’ambito del processo per camorra scaturito dall’operazione investigativa Normandia 2 che ha coinvolto anche importanti esponenti della criminalità organizzata casertana , all’Ing. Raffaele Macchione, Responsabile in carica del Settore Lavori e Servizi Pubblici del Comune di Piedimonte Matese, pone un serio problema politico e morale, prima ancora che giuridico, sulla permanenza del professionista nominato su base fiduciaria dal Sindaco Vincenzo Cappello e dall’intera Amministrazione comunale di centrosinistra a capo dell’importante ufficio tecnico dell’Ente.  Ribadendo la propria posizione di garantisti senza se e senza ma e sicuri che Macchione avrà tempo e modo di chiarire la propria posizione negli ulteriori gradi di giudizio, confidando per questo nel ruolo della Magistratura, e pur non volendo entrate nel merito delle accuse comunque pesantissime e delicate mosse all’indirizzo dello stesso tecnico, crediamo che sia quantomeno opportuno che il Sindaco Cappello proceda immediatamente a sollevare il professionista dall’incarico che tuttora svolge in seno alla macchina amministrativa comunale, sebbene ad oltre dieci giorni di distanza da una sentenza che ha avuto un grosso impatto mediatico e destato scalpore tra i cittadini proprio per i personaggi coinvolti, i contesti e gli episodi di illegalità accertati nel dibattimento e le pene esemplari comminate dai Giudici della II sezione, collegio B, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Come fatto presente già all’indomani della requisitoria del Pubblico Ministero Antonello Ardituro che aveva chiesto per Macchione 5 anni di carcere,  e partendo proprio dalla ricostruzione operata dalla pubblica accusa e confermata dalla sentenza delle vicende che avrebbero visto la collaborazione tra esponenti politici, criminalità organizzata  e imprenditoria casertana”, riteniamo che sia necessario semplicemente per una questione di opportunità che venga rescisso il contratto di collaborazione tra il Comune di Piedimonte e il tecnico Macchione.  Non ci ergiamo a Giudici, ma un tecnico che è sotto la lente di ingrandimento per questioni di appalti pubblici non dovrebbe essere collocato in un ente  pubblico ed, in particolare, non dovrebbe essere responsabile della sua area tecnica. Per tali motivi, pur tralasciando per il momento ogni valutazione di tipo giuridico sulla legittimità della permanenza del professionista all’interno del Comune e sulle cause di incompatibilità derivanti dalla recente sentenza, ci rivolgiamo  al Sindaco Vincenzo Cappello perché abbia il buon senso di procedere immediatamente alla revoca del contratto di collaborazione con l’Ing. Macchione e, magari, se proprio è necessario, nominarne uno non chiacchierato e, perché no, questa volta cittadino di Piedimonte, visto che nella nostra città tecnici ve ne sono e anche bravi. Un tema questo su cui già è nota la nostra posizione avendo chiesto a più riprese di privilegiare le professionalità locali piuttosto che andarle a ricercare sempre fuori, semmai per legami di tipo amicale e parentale.  (comunicato stampa – Daniele Ferrucci, Domenico Santopadre, Luigi Di Lorenzo, Gerardo De Rosa, Nicola De Girolamo)

 

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un commento

  1. Manlio Strozzalo

    Finalmente l’opposizione da segno di qualche barlume di vita tra uno stato comatoso e l’altro, più o meno compiacente.

    Ma, tranquilli cari dell’opposizione, non lo caccerà. Se avesse voluto cacciarlo c’erano già precedentemente tutti i presupposti. Invece lo ha tenuto lì, a pappare vagonate di euro tra RUP e altre schifezze che si sanno inventare nel covo per prosciugare il forziere di Stato. E poi Macchione serve, soprattutto alla truppa del suo settore, altrimenti chi le mette le firmette per liberare i fondi dei corrispettivi premi che prendono un mese si e l’altro pure (da 34 anni)? Non certo uno che non è legato da cordone ombelicale, magari di un’altra città.
    Ma non è un bell’esempio per i cittadini, i quali vedono che un signore condannato a 4 anni e tre mesi continuare ad occupare un posto di responsabilità lautamente pagato e gli onesti che devono tirare la carretta per mantenerlo e mantenersi.
    Invito l’opposizione a rivolgere la stessa richiesta al Prof. Leuci, il quale, potendo contare su saldo rapporto con il citato ingegnere, potrebbe magari convincerlo a farsi da parte spontaneamente.

    Alle Forze dell’Ordine (G.D.F. in particolare), l’invito ad un accertamento patrimoniale su tutti i dipendenti comunali, in particolare quelli del settore tecnico…e non solo.