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TEANO – “Fabrica dei rifiuti” verso la riapertura. Emergono difformità urbanistiche

TEANO –  Nuova ispezione, ieri mattina, della polizia provinciale presso l’impianto per la gestione dei rifiuti in loclaità Palmieri. Potrebbe essere una visita propedeutica alla riapertura dello stesso impianto. I titolari dell’attività, infatti, hanno chiesto il rinnovo della licenza. Intanto anche la macchina amministrativa teanese vuole fare chiarezza sulla vicenda. Sembra che dai primi accertamenti mancherebbe il necessario cambio di destinazione urbanistica e, inoltre, ci sarebbero delle strutture non conformi ai dettami urbanistici.  Nelle scorse settimane scattò il sequestro per la Campania Energia. L’azienda, ubicata in località Palmieri, nel territorio di Teano, sarebbe finìa sotto sequestro per una carenza di permessi.  L’azione di sequestro sarebbe stata condotta dagli uomini della polizia provinciale di Caserta. Tutto nascerebbe dalle verifiche tecniche – amministrative volute dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nicola Di Benedetto.  Le verifiche dell’amministrazione comunale sidicina sono scattate a seguito della polemica nata intorno alla richiesta della stessa impresa di impiantare un tritarifiuti.  Dove un tempo veniva imballata frutta per i mercati esteri, ora verrà “macinato” rifiuto. La verifica è stata ordinata dall’amministrazione comunale teanese, guidata dal sindaco Nicola Di Benedetto; operativamente è condotta dai caschi bianchi sidicini guidati dal comandante Enzo Colucci. Secondo alcune indiscrezioni  non sarebbero state riscontrate, almeno per ora, irregolarità nello stoccaggio e nella gestione dei rifiuti. L’impianto di tritatura sarebbe pronto ma non ancora messo un funzione. Anche i filtri sarebbero regolarmente al loro posto. Tuttavia, nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare sulla scrivania del sindaco la relazione dei caschi bianchi.  Secondo quanto scritto dalla stessa amministrazione sidicina in un atto di giunta, da anni l’azienda funziona senza le necessarie autorizzazioni.  Gli uffici comunali sapevano ma nessuno ha mosso un dito per imporre il rispetto della legge.  Dalla nota di riscontro dell’ing. Fulvio Russo si deduce che l’insediamento industriale era inizialmente (anni 80 e 90) destinato all’attività di lavorazione di prodotti ortofrutticoli e che per tale attività erano stati rilasciati al suo titolare una serie di titoli edilizi.

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