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SESSA AURUNCA – Statali senza stipendio, tutta colpa delle poste

SESSA AURUNCA (Alfredo Bovenzi) – A Sessa impiegati statali senza stipendio. Esplode la polemica.  La notizia è di quelle che farà sorridere gli anti-statalisti, pur non essendo capace di farli godere appieno. Si tratta di un ritardo; ma il fatto sta creando molti problemi agli interessati.
Stiamo parlando dei dipendenti statali che preferirono accreditare il loro stipendio presso il locale Ufficio Postale; e che ieri mattina hanno avuto la “gradita” sorpresa. Non c’è l’accredito dello stipendio. Non cassa integrazione; non licenziamento; non problemi inerenti alla particolare crisi nazionale in atto, ma un semplice, sia pur fastidiosissimo – per i tempi che corrono – ritardo.
Da tempi immemorabili, in pratica, il tanto venerato e ben augurante “san paganino”,  per gli statali è stato fissato al giorno “23” del mese, anticipando il classico “27”; e, quando questo giorno cade di Sabato, di Domenica o persino di Lunedì (se quel Lunedì è festivo come potrebbe succedere, ad esempio, se il 23 del mese cade il giorno di Pasquetta) il pagamento viene anticipato al precedente venerdì.
Una cosa simile è accaduta questo mese. Oggi, infatti, è il 23 del mese e tutti gli interessati speravano – ieri – di poter incassare il frutto dei loro sacrifici “mensili”; anche perché su tutti i cedolini già rilasciati dall’Ufficio Centrale di Latina – questa volta – fa bella mostra di se un bel “giorno valuta: 22 Novembre 2013”. In altre parole, lo Stato di questa umile Italia ha fatto comunque il proprio dovere; ma i dipendenti non hanno potuto incassare i rispettivi importi loro dovuti.
Agli sportelli dell’Ufficio si parla di una circostanza inspiegabile, visto che ai terminali non risulta accreditato alcunché a nessuno; ma qualcuno – più smaliziato – tra gli interessati già pensa a un illegale e fruttuoso prolungamento della – comunque prevista – stanza di compensazione. Perché, se la situazione si dovesse sbloccare anche solo Lunedì, basterà pensare a quanto frutteranno le migliaia di euro in giacenza su qualche cc – per soli tre giorni in più – per capire le ragioni del ritardo.
Insomma, se è già un’impresa difficile per le famiglie arrivare al famigerato “fine mese”, se – e quando – accadono fatti del genere, quella missione diventa veramente impossibile. Ma tutto questo Alice (ai vertici) non lo sa.

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