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CASERTA – “Denunciare serve”, ma serve ancor più denunciare il sindaco

CASERTA (di Nando Silvestri) – Sembrano lontani i tempi in cui Del Gaudio, all’ombra di quella quercia politica che fu Gigino Falco illo tempore, cercava affannosamente le luci della ribalta ad ogni costo, proferendo pretestuosi lemmi del tipo “Protestare serve”, comodamente seduto sul suo scranno per il piacere dei fans che gli giravano intorno come topolini compiaciuti dalla vista del formaggio. Eppure da allora non abbiamo fatto altro che seguire i suoi dettami e i suoi consigli, denunciando a maggior ragione tutto il fango che ammanta la città di Caserta che egli amministra con l’ausilio di “signore” (vogliamo essere generosi) che non disdegnano mostrarsi alla cittadinanza nel cuore della città mentre si accapigliano come forsennate e gracchiano indecentemente come gazze indiavolate in competizione per un monile sottratto furtivamente (a questo siamo ridotti!), nonostante l’importanza dei ruoli ricoperti. Lo abbiamo mostrato e documentato con l’ausilio di video e vergognose immagini da circa 2 anni attraverso tutti i media disponibili.  Abbiamo denunciato, quanto sia alienato dal pallone e distante il sindaco di Caserta dall’occuparsi dei problemi di rioni periferici, frazioni e borghi della città. Non ce ne siamo stati certo a girare i pollici mentre pagavamo gli onerosi balzelli comunali, nonostante la rassegnazione e il menefreghismo di schiere ampie della cittadinanza che non hanno mai voluto contrariarsi con l’amministrazione comunale, chissà perché. Lo abbiamo fatto con e senza l’ausilio di taluni quotidiani cartacei locali che, “orientati” probabilmente da qualche voce autorevole, hanno “invitato” il sottoscritto a scrivere di soli argomenti a rilevanza economico finanziaria. In particolare abbiamo denunciato il cronico disinteresse del Comune su una striscia di terra, (una sorta di “tratturo” come esattamente suggerito dall’amico saggio e distinto, sig Andrea Dau del Comitato Civico Rione Tescione), che separa lo stabile M/2 di via Buozzi dalla villetta comunale intitolata a Salvo D’Acquisto e che versa da anni in condizioni di degrado, essendo infestato da rifiuti di ogni specie, erbacce, deiezioni e sporcizia incendiata che minaccia la salute dei vicini abitanti. Per questo ringrazio pubblicamente le redazioni de Ilgiornaledicaserta.info, Nationalcorner.it, Paesenews.it e altri magazines online campani che ancora danno voce concreta alle istanze della popolazione non politicizzata, immune dalla strumentalizzazione e dal plagio di massa. Ad onor del vero, però, non è stato sufficiente affinché il sindaco, spasmodicamente rapito dai potenziali consensi dei tifosi della Casertana, si facesse carico delle proprie responsabilità  e riabilitasse l’area contaminata succitata senza derogare ai noti rimpalli di competenza amministrativa e ai risaputi scaricabarile ai quali ci ha evidentemente abituati. Sono state necessarie 2 denunce inoltrate dal sottoscritto, prima ai Carabinieri del NOE e poi alla Questura di Caserta, ai quali va tutta la mia manifesta riconoscenza, affinché il sindaco Del Gaudio prendesse coscienza dell’inutilità del suo  stabile e cronico defilarsi, vincolato com’è in ogni modo ed in ogni caso dal decreto 267 del 2000 e successive modificazioni, meglio noto come Testo Unico degli Enti Locali in materia di responsabilità della salute pubblica a carico del primo cittadino. Vuol dire che tutte le volte che i cittadini riterranno opportuno rivendicare legittimamente la bonifica di un’area malsana attigua alla loro abitazione e la relativa illuminazione pubblica manchevole per incuria amministrativa, dovranno ricorrere ad una denuncia o, meglio ancora, ad una querela (come nel caso di specie), avendo cura di avvalersi non solo dei mezzi di comunicazione, ma anche dell’Autorità di Pubblica Sicurezza. In verità, il sottoscritto non esiterà nemmeno per un istante a ricorrere ad azioni legali di ogni specie, forma e costo contro chiunque limiti la fruizione di un diritto sacrosanto spettante ad un contribuente, anche se si trattasse di figure istituzionali che taluni  vanitosi e bavosi lustrascarpe definiscono “amici prestigiosi”: i casertani liberi e pensanti ne traggano le debite conclusioni.

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