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TEANO / CASTELFORTE – Delitto di Suio Terme, i difensori dell’assassino puntano l’indice contro l’Arma dei Carabinieri

TEANO / CASTELFORTE – Nelle scorse settimane i legali del carabiniere (presto ex militare) – Giuseppe Molinaro – reo confesso dell’omicidio di Giovanni FIdaleo e del tentato omicidio di Miriam Mignano, hanno chiesto all’Arma dei Carabinieri una serie di documentazione relativa alla carriera di Molinaro. L’Arma dei Carabinieri, dopo aver fornito il foglio matricolare comprendente la storia lavorativa, i congedi e i periodi di malattia, renda noto ora l’esito delle visite psicoterapeutiche che il 56enne Giuseppe Molinaro ha svolto, per quattro mesi nel 2020, presso il servizio di psichiatria e psicologia militare dell’Arma dei Carabinieri di Roma. I legali di Molinaro, svolgendo le indagini proprie difensive, chiamano in causa direttamente l’Arma. A dire degli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli il loro assistito, forse, non doveva tornare in servizio e riavere la pistola d’ordinanza dopo i suoi primi problemi di salute. Erano iniziati nell’autunno 2020 quando il militare cadde in una situazione depressiva in seguito alla morte prematura della madre. Per quattro mesi Molinaro fu seguito – come detto – dal centro psicologico dell’Arma dei Carabinieri a Roma. Gli fu anche ritirata l’arma, e al termine del periodo di cura, fu reintegrato, essendo stato ritenuto nuovamente idoneo. Molinaro poi ha continuato negli ultimi tre anni il percorso iniziato a Roma con la sua psicologa di fiducia, la dottoressa Onesta D’Angelo, la stessa a cui chiese di chiamare i colleghi di Teano dopo aver ucciso Fidaleo nella hall dell’albergo di via delle Terme e ferito gravemente la Mignano.

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