CAIVANO – Coltivavano finocchi su una discarica abusiva, scatta il sequestro

CAIVANO – Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla 5^A Sezione reati ambientali di questa Procura della Repubblica, ufficiali di PG del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato, Comando Provinciale di Napoli, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli ufficio 23° su richiesta di questa Procura, hanno proceduto al sequestro di tre particelle di terreno, n. 25, n. 118 e n. 119 foglio 3 NCT di Caivano, per un’estensione complessiva di mq. 7.500. site in località Sanganiello del Comune di Caivano, costituenti un unico fondo agricolo in fase di riposo colturale dopo la raccolta della precedente coltura (finocchi), in seguito all’accertamento della presenza nel sottosuolo di una notevole quantità di rifiuti speciali interrati, costituiti prevalentemente da materiale di risulta derivante da demolizione edile (blocchi di calcestruzzo, blocchi di pavimentazione stradale, frammenti di manufatti contenenti amianto, frammenti di mattonelle) e da scorie di attività industriale.  Il reato per il quale si procede è quello previsto dall’art. 256 D.L.vo 152/06 (realizzazione di una discarica di rifiuti non autorizzata). Il sequestro preventivo si è reso necessario, al fine di prevenire pericoli per la salute pubblica, in quanto dagli accertamenti effettuati è emerso che le aree sottoposte a sequestro erano destinate ad esseve riutilizzate a breve per un nuovo ciclo produttivo di colture agricole. Sempre in data odierna il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato, Comando Provinciale di Napoli, ha proceduto a notificare agli interessati il provvedimento di convalida, emesso in data 8.7.13 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli, del sequestro preventivo d’urgenza emesso da questa Procura in data 5.7.13 ed eseguito in pari data, avente ad oggetto i 5 pozzi irrigui siti nella medesima località su indicata, ì terreni serviti da detti pozzi, nonché le colture sugli stessi presenti, a causa dell’inquinamento dell’acqua dei pozzi su indicati.