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SESSA AURUNCA – Sequestrato intero svincolo dell’Appia Legambiente adesso chiede la verità

SESSA AURUNCA – Sotto l’asfalto sotterrati rifiuti, sabato protesta dei militanti. Gli ambientalisti: siano individuati i responsabili.  Due mesi fa, dopo che aveva ricevuto numerose segnalazioni anonime telefoniche relative ad un interramento di rifiuti e materiali nocivi, che sarebbe stato effettuato sotto la variante dell’Appia, tra il chilometro 160 ed il chilometro 164, Giulia Casella, responsabile del circolo Legambiente di Sessa Aurunca, decise che fosse giunto il momento di approfondire la questione. Si recò dunque a sporgere denuncia al commissariato di polizia di Sessa ed apprese, dal dirigente, che su quella vicenda erano in corso già da tempo indagini, da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Solo un paio di settimane più tardi quel tratto di strada, realizzato circa un anno fa da alcune imprese appaltatrici dell’Anas, fu chiuso al traffico e sottoposto a sequestro dal gip Giovanni Caparco. Da quel momento, non si è più saputo nulla circa gli accertamenti in corso. Per chiedere trasparenza, informazioni e celerità nell’appurare la verità, sabato pomeriggio Legambiente ed altre decine di associazioni sono sfilate in corteo, dalla centrale del Garigliano al tratto di strada dove sarebbero stati tombati i rifiuti. «Vogliamo — dice l’esponente dell’associazione — che siano rimossi quei materiali e che siano individuati al più presto i responsabili. Tempi di attesa troppo lunghi per l’appuramento della verità, non aiutano i cittadini a nutrire fiducia nelle istituzioni». Quella sull’Appia, peraltro, non è l’unica inchiesta della Procura sull’area di Sessa Aurunca che sta a cuore agli ambientalisti. Non meno importante è il fascicolo relativo alle irregolarità che sarebbero state commesse nell’attività di smantellamento, ancora lungi dall’essere ultimata, della centrale nucleare del Garigliano. L’indagine è svolta dalla Guardia di finanza e da esperti della Cisam di Pisa, su delega del sostituto procuratore della Repubblica Giuliana Giuliano, della Procura di Santa Maria Capua Vetere, «Anche su questa vicenda — dice Casella — i cittadini chiedono informazioni e celeri accertamenti della verità». Durante la manifestazione i partecipanti hanno inoltre sollecitato maggiore attenzione e controlli adeguati, da parte delle istituzioni, sui tanti siti di smaltimento illecito dei rifiuti che caratterizzano la zona. Per esempio, la Foce del Garigliano, dove sono evidenti le tracce dell’incenerimento sistematico ed abituale di plastica, copertoni ed altri materiali. «Il territorio di Sessa Aurunca è ricchissimo di risorse che potrebbero creare migliaia di posti di lavoro», ricorda Casella. Aggiunge: «Abbiamo bellezze naturali, monumentali, archeologiche, storiche, agricole, alimentari da salvaguardare e valorizzare». Alla manifestazione hanno partecipato decine di associazioni e comitati, tra le quali Libera, Al di là dei sogni, il Comitato don Peppe Diana, la cooperativa Osiride. (CorMez)

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