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foto di repertorio

Camigliano / Pignataro Maggiore / Grazzanise – Capanni e laghetti abusi per la caccia, assolti in tre: mancano le prove

Camigliano / Pignataro Maggiore / Grazzanise – Il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, De Angelis, ha assolto i cacciatori Capasso Giovanni residente in Casoria, Mosca Raffaele di Grazzanise e Cavaliere Francesco residente in Casoria, tratti a giudizio con l’accusa di aver realizzato, senza le autorizzazioni del comune di Pignataro Maggiore ed in violazione della normativa antisismica delle sofisticate opere idrauliche, per realizzare dei postini onde praticare la caccia ai volatili nell’agro del comune di Pignataro Maggiore località Lo Zingaro. Agli imputati era stato contestato, dalla Procura, anche il reato di occupazione di suolo pubblico, poiché il fondo è di proprietà della regione Campania. Era stato il corpo forestale dello stato, che durante un’azione volta a scovare cacciatori di frodo, aveva scoperto nelle campagne di Pignataro Maggiore, queste opere, necessarie per i cacciatori. Nel corso dell’istruttoria è stato escusso anche il tecnico del comune di Pignataro Maggiore Girolamo Parente, che ha confermato la circostanza che i manufatti, tra cui dei laghetti artificiali, erano sprovvisti di ogni autorizzazione amministrativa. Tuttavia, nell’attesa delle motivazioni della sentenza, si può ipotizzare che il giudice non abbia ritenuto integrato questo reato, in quanto era stato concesso dall’opera nazionale combattenti legittimamente al padre di uno degli imputati. Mentre nessuna prova a carico degli imputati, idonea a dimostrare che siano stati effettivamente laro a realizzare gli abusi. Capasso e Cavaliere sono stati difesi ed assistiti dallo studio legale Iovino di Camigliano mentre Mosca dall’avvocato Giuseppe Ievolella da Roccaromana.

 

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