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DRAGONI – Assemblea pubblica per “annunciare” il disastro finanziario

DRAGONI – Nelle prossime settimane potrebbe svolgersi un’assemblea pubblica nella quale l’amministrazione comunale di Dragoni dovrebbe spiegare alla gente il disastro economico finanziario che  è stato “realizzato” in questi ultimi anni.  Il sindaco Silvio Lavornia intende così informare i cittadini dei sacrifici a cui andranno incontro nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Intanto però la gente di Dragoni si interroga sulle ragioni che hanno determinato un tale disastro e soprattutto perché figure che hanno contribuito allo sfascio sono ancora nelle stanze dei bottoni, al fianco di coloro che per anni li hanno contrastati ferocemente. Ma non c’è da meravigliarsi, in politica basta trovare l’interesse comune e il nemico diventa, per magia, il più caro degli amici. Alla vigilia del dissesto finanziario, nuvole nerissime aleggiano sull’assise dragonese, riunitasi per la votazione del consuntivo 2012. Più che dei debiti, il sindaco Silvio Lavornia sembra dare lettura di un bollettino di guerra: «Soltanto un anno fa ci siamo insediati e abbiamo avviato il nostro iter amministrativo, ma adesso, dopo molti sogni, dobbiamo fare i conti con la realtà. Come maggioranza abbiamo pensato di presiedere anche un’assemblea popolare per spiegare ai cittadini la situazione in cui versano le casse comunali. Le problematiche che abbiamo ereditato vengono da lontano; per descriverle dobbiamo partire dal 1990, anno del primo dissesto, poi ripianato dallo Stato. Purtroppo – continua il sindaco – nel 1993, nonostante il dissesto dichiarato appena tre anni prima, sono ricominciati i problemi ed è andato via via accumulandosi un debito col consorzio idrico che oggi ammonta a 1,2 milioni di euro. Adesso il punto è: che fine hanno fatto i soldi? Non penso che qualcuno li abbia intascati, ma di sicuro ci sono state gravi responsabilità da parte degli enti preposti al controllo, amministratori compresi. Siamo di fronte a un disastro senza precedenti! A ciò bisogna aggiungere l’impossibilità di investire fondi in quanto lo Stato ci dà solo 397mila euro l’anno per le spese amministrative. Inoltre, a giugno non potremo beneficiare nemmeno della rata dell’Imu, tassa che ritengo iniqua ma che permette ai comuni di sopravvivere nelle difficoltà. Pertanto, il nostro desiderio è ripartire da zero». Infine, Lavornia tuona in difesa del suo operato: «Questo consuntivo è reale, non come quelli vecchi. In passato – e non ho paura a dirlo – sono stati commessi dei veri e propri falsi in bilancio!». Dunque, il debito comunale ammonta a 5,4 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungere un ulteriore disavanzo di 1,5 milioni e mutui (a scadenza 2029) di 4,9 milioni. Duro anche l’affondo dell’assessore (nonché ex sindaco) Antimo Nocera che, sentendosi chiamato in causa dalle parole di Lavornia, precisa : «Sono chiare anche le mie responsabilità amministrative e politiche, ma il mio errore è stato quello di dire troppi ‘sì’ anche quando certi progetti e certi provvedimenti (con particolare riferimento a scuola e anziani, ndr) non potevano essere attuati. Ritengo comunque assurdo essere attaccato da chi ha beneficiato di quei provvedimenti e di quei progetti». Il capogruppo di minoranza Mariano Negri sceglie la via dell’opposizione morbida e conciliante: «Già all’approvazione del consuntivo 2011 l’epilogo era annunciato, tuttavia abbiamo collaborato con la maggioranza per cercare tutte le soluzioni possibili. Speriamo che quest’esperienza serva a non ricommettere, in futuro, gli errori che ci hanno portato a tutto questo»

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