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foto di repertorio

NAPOLI – Associazione mafiosa, duro colpo al clan

NAPOLI – Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha oggi eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di sette persone a conclusione di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia in relazioni ad ipotesi di reato (associazione di stampo mafioso, estorsione, illecita concorrenza, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti). Finiscono in carcere: MENNETTA Antonio, nato a Napoli il 03/01/1985; PETRICCIONE Annunziata, nata a Napoli l’1/04/1962; SPERINDIO Alberto, nato a Napoli il 19/01/1979; DI BARI Salvatore, nato a Napoli il 22/07/1977; VALLEFUOCO Giovanni, nato a Mugnano di Napoli l’1/06/1970.
Obbligo di dimora e divieto di esercizio di impresa e di uffici direttivi di imprese: SPERINDIO Gianluca, nato a Napoli il 30/01/1984; AURINO Antonio, nato a Napoli l’11/11/1986. Contestualmente, sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni per un valore complessivo di oltre dieci milioni di euro, tra cui undici società, diversi immobili, svariati automezzi ed un’imbarcazione; beni che, sulla base degli elementi finora raccolti, risulterebbero direttamente o indirettamente collegati alle predette attività delittuose.  I provvedimenti scaturiscono da complesse indagini condotte su alcuni affiliati di spicco del clan camorristico denominato “VINELLA-GRASSI”, storicamente attivo nell’area nord di Napoli, dapprima satellite del gruppo criminale dei DI LAURO, quindi confluito nel cartello scissionista degli AMATO PAGANO, sino a diventare autonomo e potente clan dopo la sanguinosa faida del 2012-13 che ne ha segnato la vittoriosa contrapposizione agli ABETE-ABBINANTE. In base alle investigazioni MENNETTA Antonio, considerato capo dell’organizzazione camorristica “VINELLA GRASSI”, sebbene sottoposto al regime detentivo dell’art. 41bis O.P., ha mantenuto saldo il controllo dell’organizzazione e delle sue strategie di reinvestimento dei profitti delle relative attività delinquenziali in società operanti soprattutto (ma non solo) nel settore della vigilanza privata e in quello immobiliare. L’espansione commerciale delle imprese riferibili al clan risulta proiettata anche nei settori d’impresa collegati all’emergenza sanitaria da COVID-19, risultando l’acquisizione di incarichi nel campo della sanificazione dei locali.

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