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TEANO – LUIGI DI BENEDETTO E LE SUE CARTOLINE DI TEANO

Teano E’ un piccolo gioiello l’ultimo libro di Luigi Di Benedetto: Teano nelle cartoline, immagini e notizie storiche. Un bel libro, curato nella veste tipografica e nel contenuto, che ci affascina con rarissime cartoline d’epoca su Teano e sui suoi luoghi della memoria. Cartoline che ci ricordano il tempo passato, quel tempo che non ritornerà più e che rimpiangiamo.  Chi non ricorda infatti con nostalgia ilPonte degli Svizzeri, l’antico mulino o la fontana delle sette cannelle? Un vero e proprio album di cartoline che raffigurano la storia recente di Teano. Come l’antico mulino costruito dalla famiglia svizzera Dupont sul Savone, il ponte che nel Cinquecento è stato donato al convento di san Francesco e l’osteria della fontana dove il 16 gennaio 1648 si rifugiò il Brigante Papone con i suoi uomini e che solo la strenua difesa di 800 teanesi divisi in quattro compagnie al seguito di don Ottavio Del Pezzo, riuscì a sconfiggere, scongiurare l’occupazione di Teano. Non mancano riferimenti a Garibaldi e ai ruderi romani: la stalluccia,dove il 26 ottobre 1860 il generale, seduto su una panca,mangiò formaggio e fichi, il castello, dove Garibaldi liberò i patrioti Felice e Cesare Cardente, lo storico incontro  del 26 ottobre 1860, l’antico Teatro romano del II sec. a. C, l’Anfiteatro di età sillana, la via Adriana, il Campo militare, l’acqua delle Cardarelle ricordata da Plinio e Vitruvio.. Nel libro vengono ricordati anche i palazzi e le abitazioni di  cittadini illustri come il canonico Silvestro Bianco, poeta e scrittore che per il suo amore per la l’unità d’Italia fu arrestato per un anno nel Convento di san Francesco a Teano, il palazzo di Ludovico Abenavolo che partecipò alla Disfida di Barletta, il palazzo dei Principi di S. Agapitodove soggiornò il re Vittorio Emanuele I, il palazzo del Conte Caracciolo, la casa del naturalista Stefano delle Chiaie, dell’avvocato Mazzoccolo e della cantante e atticeYvonne de Fleurel.. Ma raffigurano anche tante chiese ormai distrutte o abbandonate come la Chiesa-monastero di san Benedetto, dove studiò lo storico Erchemperto e fu distrutta la regola benedettina, il monastero delle monache benedettine di Santa Caterina, la Casa degli Agostiniani Scalzi, il Monastero di Santa Maria de Foris, fondato nel 987, la Chiesa di S. Antonio abate  fondata dai monaci Ospedalieri sulla via Francigena, il convento di Santa Reparata che custodisce le spoglie della Santa patrona di Firenze, Montelucno e la chiesa-convento  della Madonna di Costantinopoli dove si riunivano in segreto i membri della Carboneria di Teano, i cappelloni di S. Maria de Intus.  Sono rimasti impressi nelle cartoline anche palazzi enegozi che ora hanno perso il lustro di allora e sono diventati “anonimi”: il Casino del Littorio, il Fascio del Littorio, il Palazzo del Principe di Stigliano, il Brefiotrofioper i trovatelli, il Monte dei Pegni, il Monte Frumentario, la Casa Rurale Cattolica. La congrega del Monte dei Morti per la sepoltura dei morti di peste. Uno scrigno di ricordi e di curiosità, una raccolta di cartoline  che inizia con un timbro del 1902 e che racchiude numerose prodotte in blocchetto dalle tipografia Ulisse D’Amico nel 1917 e vendute a 12 lire. “Delle 1200 cartoline in mio possesso, spiega Luigi, quasi tutte timbrate, 650 sono di vedute diverse, che cambiano il colore, il bordo e le scritte. Tra i monumenti raffigurati anche l’Annunziata che ospita la tomba del poeta Luigi Tansillo  (nel 1510 sposò la teanese Luisa Puccio). Il libro è prezioso anche per conoscere affreschi, monumenti, palazzi e istituzioni che in pochi anni la guerra ha spazzato via e che sono rimasti impressi ancora sulle cartoline. Non mancano anche interessanti curiosità: si scopre ad esempio, che dall’anno 967 la cattedrale di Teano non era dedicata a san Paride ma a san Terenziano, nato a Teano diventato vescovo di Todi, martirizzato nel II sec. Il suo braccio fu portato a Teano come reliquia. Un santo vescovo sidicino che si aggiunge agli altri vescovi nativi di Teano: Sant’Amasio e S. Urbano. In fondo a Viale san Antonio infine vi è la sorgente  dell’acqua “miracolosa” de’ Piccirilli dove ”i bambini che si tuffavano prima di aver compiuto i sette anni ne uscivano liberi da qualche infermità”.

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