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foto di repertorio

Rocchetta e Croce – Esche avvelenate, strage di cani nella frazione Valle di Assano

Rocchetta e Croce – Continua la strage di cani nella frazione Valle di Assano,   per “risolvere” il problema dei cani randagi nel comune di Rocchetta e Croce. La note scorsa sono stati uccisi due cani che prima di morire hanno sofferto per ore. Già qualche anno fa, infatti, furono sterminati una quindicina di cani che diverse persone del posto nutrivano e accudivano.
La pratica dei bocconi avvelenati resta, purtroppo, sempre un metodo semplice ed efficace per uccidere cani e altri animali. Le esche mortali, disseminate in parchi, giardini o altri luoghi pubblici, sono usate da gente senza scrupoli per arginare il randagismo, ridurre le colonie feline o metter fine a dissidi condominiali. Sostanze facilmente reperibili in commercio (topicidi, pesticidi, diserbanti, liquidi anticongelanti) o componenti d’importazione (cianuro e stricnina, di cui esiste un vero e proprio smercio clandestino) sono mescolate a carne, lardo o ad altri prodotti appetibili. Molto diffuso l’uso altri metodi mortali come spugne fritte o intrise di sostanze appetibili, o bocconi pieni di spilli o frammenti di vetro. È al mondo della caccia che si deve la diffusione di tale pratica: fino al 1977, infatti, l’uso dei bocconi avvelenati era consentito allo scopo di eliminare gli animali carnivori, naturali competitori dei cacciatori, o quelli ritenuti fastidiosi per l’agricoltura. L’uso di esche avvelenate è vietato. In più le sostanze velenose costituiscono una fonte di inquinamento ambientale, avvelenando catena alimentare, suolo e falde acquifere.

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un commento

  1. Attilio Troianiello

    Voi che attribuite, ogni volta e molto superficialmente, al mondo della caccia ogni crimine immondo, non ultimo e sempre più spesso l’uso dei bocconi avvelenati dovreste informarvi, prima di sputare sentenze. Visto che per voi non vale la pena informarvi, tanto di capri espiatori ne avete già a bizzeffe, vi informo io : siamo proprio noi cacciatori a pagare, sempre più spesso un pesante tributo alla pratica dello spargimento dei bocconi avvelenati che qualche deficiente mette in atto. Cercate questo deficiente o questi deficienti tra le cosiddette “persone perbene” che non esitano a mettere in atto tale pratica pur di liberarsi dei “fastidiosissimi quadrupedi” (per loro) che “attentano alle loro case ed al loro quieto vivere. Tra questa gente, posso garantire, troverete tanti deficienti adusi a tale pratica, che vi piaccia o no. Io stesso ho visto morire senza poter fare nulla tre miei cani allevati con amore e sacrifici. Un cacciatore che sia tale queste cose non le fa, perché sa quanto affetto si possa dare ad un cane, che sia di razza o un semplice meticcio. Io sono un cacciatore, come avrete capito, e tanto vi dovevo perché sono stufo fino alla nausea di sentir vomitare insulti, da voi o da altri, sulla mia categoria, alla quale non mi vergogno di appartenere.