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CASERTA – “Russiagate”: l’avvocatessa casertana è la fidanzata del testimone chiave del complotto internazionale

CASERTA – Continuano a venire a galla nuovi particolari della vicenda passata alle cronache con il nome di “Russiagate”. Il caso “Russiagate” rappresenta le presunte interferenze russe nelle elezioni americane – e nella tempesta mediatica e giudiziaria che sta scuotendo la presidenza Usa di Donald Trump. In questo grosso complotto internazionale è presente anche Simona Mangiante, 33enne casertana, che si è ritrovata nel più grande intrigo internazionale del nuovo millennio. Avvocato di diritto internazionale, una carriera all’Europarlamento dove ha collaborato anche con Martin Schulz, la Mangiante è finita nei file dell’Fbi per essere la fidanzata di George Papadopoulos, il consigliere di Trump durante la campagna elettorale e poi nel team di transizione tra la presidenza Obama e quella del miliardario a stelle e striscie. Secondo un’inchiesta del Guardian la donna casertana c’è entrata prepotentemente quando gli agenti del Federal Bureau hanno bussato alla porta dei genitori dell’americano di origini greche. In casa c’era anche lei. E a quel punto i federali gli hanno consegnato una richiesta di presentazione al Dipartimento di Giustizia di Chicago. Dove il procuratore Mueller le ha chiesto, in due ore e mezza di interrogatorio, ogni più minuzioso particolare sulla sua love story con Papadopoulos.  Il Guardian evidenzia un ulteriore collegamento con l’Italia. La Mangiante finisce nell’inchiesta anche per essere una collaboratrice dell’avvocato e professore maltese Joseph Misfud. Che, secondo l’inchiesta di Mueller, avrebbe fatto da intermediario tra Papadopoulos e alcuni funzionario russi. E in che modo la casertana ha conosciuto l’importante docente maltese? Le è stato presentato, secondo il Guardian, dall’europarlamentare italiano del Pd Gianni Pittella. E sarebbe stato sempre lui a consigliargli di andare a lavorare a Londra nello studio di Misfud. Ma, dopo qualche mese, la Mangiante ha lasciato quel posto. Perché, ha detto al giornale inglese, non la pagavano.

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