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CAPRIATI A VOLTURNO – Patto dei Sindaci, le osservazioni di Viti

di FRANCESCO MANTOVANI

CAPRIATI A VOLTURNO. Aderire al Patto dei Sindaci non basta. Occorrono anche e soprattutto politiche serie capaci di guardare oltre quelle troppo scontate piccole opere che solitamente non portano grandi vantaggi alla collettività. Almeno non a tutti i cittadini. Sarebbe opportuno, ad esempio, utilizzare parte degli 800/900 mila euro, entrati nelle casse comunali a seguito dell’intervenuta transazione con l’ENEL, per realizzare l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici comunali, elettrificare con detta forma di energia l’impianto di sollevamento idrico del pozzo e quello a servizio delle pompe del depuratore, oltre che dotare la pubblica illuminazione di “illuminatori al Led”. Il tutto al fine di ridurre i costi energetici sostenuti dal comune. E’ questo, in sintesi, il pensiero del consigliere di minoranza, Pasqualino Viti in merito all’approvazione del Patto dei Sindaci durante la scorsa assise. Questo l’intervento integrale del gruppo Viti in merito al sopracitato
deliberato. “Apprezzabile e condivisibile – si legge nel documento firmato da Viti e Antonio Ciolli – è l’iniziativa di cui al punto 5 dell’ODG (Patto dei Sindaci) che però per essere efficace, raggiungere e forse anche superare la riduzione del 20% di emissioni di CO2, ha bisogno di un più corretto equilibrio delle energie che consumiamo e che di conseguenza spendiamo.Dobbiamo fare un studio ed un percorso intelligente. Dobbiamo cercare di trasformare in nostro Comune in un Comune verde, che utilizza fonti di energia alternativa dirette ad abbattere i costi dell’energia utilizzata e trarre dalle stesse opportune fonti di entrata. A questo punto dobbiamo tener presente che il comune spende circa 100.000 euro/anno di consumi relativi all’Energia Elettrica utilizzata per gli impianti di sollevamento idrico, per le pompe del depuratore
comunale, per la pubblica illuminazione e le utenze dei vari immobili comunali. L’operazione intelligente che dovremmo compiere come comune è quella di abbassare  quanto più possibile la dipendenza da questi costi, creando un saldo attivo ed una economia che si perpetua negli anni. Se riuscissimo a recuperare i riferiti costi attraverso l’istallazione di pannelli fotovoltaici e la creazione di una pubblica illuminazione con “illuminatori a LED”, realizzeremmo una minore spesa che si verrebbe a tradurre in una maggiore somma a disposizione in modo continuativo
e sistematico che il comune potrebbe utilizzare per realizzare molteplici interventi e forse anche ridurre la pressione fiscale sui nostri concittadini. Alla luce di quanto esposto e collegandoci all’argomento di cui al successivo punto 5 dell’ODG, invitiamo il sindaco e i consiglieri di maggioranza, che sicuramente saranno d’accordo, attesa la proposta inerente il “patto dei sindaci”, ad utilizzare parte degli 800/900
mila euro entrati nelle casse comunali a seguito dell’intervenuta transazione con l’ENEL, a realizzare l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici comunali, elettrificare con detta forma di energia l’impianto di sollevamento idrico del pozzo e quello a servizio delle pompe del depuratore, oltre che dotare la pubblica illuminazione di “illuminatori al Led”, riducendo così i costi energetici sostenuti dal comune. Non vorremmo che questi soldi venissero spesi su iniziative estemporanee, carenti di progettualità a lungo termine dettate da spinte elettoralistiche, poco funzionali ai bisogni della nostra collettività, che non porteranno risparmi e perpetuerebbero sprechi che non possiamo più permetterci.
Il rinnovamento della politica passa anche dal porre al centro dell’attività amministrativa gli interessi della collettività e non di singoli individui che può portare solo sterilmente ad allargare i consensi elettorali. La nostra è una piccola comunità che se riesce a realizzare le dette economie potrà trasformarsi in una comunità “ricca” che grazie al riutilizzo delle dette economie, nel giro di pochi anni oltre a ripagarsi il costo iniziale di realizzazione, si troverebbe nelle condizioni di poter sviluppare meglio i servizi per il cittadino. L’interesse di tutti non è quello di buttare i
soldi dalla finestra ma di farne un uso oculato ed ora è il momento di dimostrare tale capacità. La rilevante possibilità di spesa, conseguenza dell’introito sopra menzionato, è un banco di prova che non possiamo sprecare. Possiamo diventare un comune con risorse proprie in grado di offrire non assistenza clientelare ma servizi sempre più efficienti ed efficaci per la nostra intera comunità”.

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un commento

  1. simona martinelli

    sarebbe proprio ora di fare un pò di politica (economica) intelligente!