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PIEDIMONTE MATESE – Truffa all’Inps, una 37enne finisce sotto processo

piedimonte matese. Truffa l’Inps intascando l’assegno di mobilità per quasi un anno e mezzo mentre in effetti risultava impiegata presso una ditta privata. Scoperta dalla guardia di finanza finisce alla sbarra Lina Altieri , 37 anni di Piedimonte Matese. L’accusa per l’imputata e di truffa aggravata. Se gli investigatori delle fiamme gialle non avessero fatto i riscontri alle dichiarazioni redditizie della ditta presso la quale la donna risultava impiegata l’impiegata avrebbe potuto continuare a godere dello stipendio di mobilità e del mensile che percepiva regolarmente presso l’azienda dove prestava servizio. Il processo fissato per ieri davanti al giudice monocratico Tommaso Perrella del tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stato rinviato al prossimo 17 aprile 2013 per l’apertura dell’istruttoria dibattimentale da parte del pubblico ministero Caterina Tammaro. La signora per più di un anno ha percepito lo stipendio di mobilità erogato dall’Inps per una somma di quasi 13mila euro invece a seguito dei controlli che vennero fatti dalle fiamme gialle presso una ditta la G.D. Enne srl di Piedimonte la signora risultò lavorare in quella fabbrica. La guardia di finanza a seguito di alcune indagini di riscontro appurò dal libro matricolare della società che sei operai erano in regola; due invece si trovavano presso la ditta per motivi personali; otto non risultavano affatto nel registro; e che la Altieri effettivamente lavorava presso l’azienda pur avendo fatto domanda e ricevuto l’assegno di mobilità.

Casi simili
Sempre nell’area del Matese è in corso un procedimento penale a carico degli undici matesini si avvia alla conclusione per intervenuti termini di prescrizione. Altre persone coinvolte in questa vicenda giudiziaria e giudicate presso il tribunale sammaritano sono state, infatti, già prosciolte per intervenuta prescrizione. Gli imputati di Alife sono Domenico Cornelio, Giuseppe Casaburo, Maddalena Cornelio, Carolina Falco, Anna Maria Uzzo. Nella città di  Gioia Sannitica, sono sul banco degli iumputati  Giuseppe Di Chello. Anche il comune di Capriati al Volturno è presente con Eustachio Aulitano e  Marino Aulitano.   Per il comune di Pratella figura  Gioconda Di Muccio, mentre per Cusano Mutri sono imputati  Fernando Petrillo, Giandomenico Petrillo. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Di Caprio, Emilio Russo e Antonio Lombardi. Avrebbero attuato una serie di falsi per ottenere  tanti benefici  erogati dall’Inps. Lo avrebbero accertato gli investigatori, su ordine della Procura, che  hanno indagato per diverso tempo prima di trarre le conlcusioni che hanno portato all’imputazione contro tante persone. Una inchiesta che coinvolge tanti paesi del Matese  per sconfinare nel beneventano e nel vicino Molise. L’inchiesta delle fiamme gialle casertane – che all’epoca fece molto rumore  perchè coinvolge un numero altissimo di persone del posto – sembrava essere dimenticata ed arrivata ad un punto morto.  Le truffe ai danni dell’Inps rappresentano un fenomeno grave e diffuso – in particolare nel settore agricolo e nelle regioni del Sud Italia – e in esse sono coinvolti vari soggetti; quasi sempre concorrono altri gravi reati, tra cui l’associazione a delinquere, anche di tipo mafioso, le truffe ad altri enti pubblici, i reati di falso.  Spesso le somme erogate dall’INPS vengono divise tra i falsi lavoratori e le organizzazioni.

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