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SANT’ANGELO D’ALIFE – Il tamtam dopo la caduta dell’imperatore

SANT’ANGELO D’ALIFE. A pochi giorni di distanza dalla caduta del sindaco Crescenzo Di Tommaso e dal relativo scioglimento del
consiglio comunale, sale alto il più bieco ed insensato dei chiacchiericci da bar. Il problema è che molte voci, almeno fino a qualche giorno fa, non si erano mai fatte sentire. In poco più di due anni di mandato amministrativo, ne sono successe di tutti i colori. Anche e soprattutto nel corso dei consessi civici durante i quali la compagine di governo ha offerto spesso spettacoli indecorosi. Eppure quasi nessuno – fatta eccezione per qualcuno che in un deserto di idee riesce perfino nell’impresa di sembrare un pensatore eccelso – aveva mai detto nulla. Quasi nessuno era mai intervenuto. E in tanti non si smentiscono (quando si dice la coerenza!) visto che anche questa volta riescono nell’impresa di tacere. D’altra parte la propensione ad essere omertoso è un qualcosa che o hai dentro di te o non hai. Di certo non è una “virtù” che si sviluppa crescendo. Tra coloro che parlano – fatta eccezione sempre per quei pochi virtuosi –, invece, in tanti lo fanno purtroppo a sproposito.  E la circostanza non genera neanche meraviglia. Cosa ci si può aspettare oggi da chi non è mai riuscito ad esprimere un proprio pensiero? Qualcuno poi sul più popolare dei social networks inneggia addirittura a concetti di alto profilo semantico quali la libertà. Peccato ne manifesti gli aneliti nascondendosi dietro l’anonimato. Bella libertà se non si è liberi neanche di disquisire
mettendoci la faccia. Alla faccia del libro delle facce (facebook, ndr). Insomma, se una maggioranza riesce nell’impresa di passare alla storia più per i litigi interni (almeno uno ogni due giorni) che per le opere realizzate (zero o forse una in quasi due anni e mezzo), buona parte della colpa è anche e soprattutto dei cittadini che quando si recano a votare dovrebbero riflettere con maggiore scrupolosità. Si dice infatti che ogni paese ha il sindaco che merita e ogni amministrazione è lo specchio della società che la elegge. Il tamtam di commenti in rete e per le strade ne è la prova incontrovertibile. I pochi pensatori – veri e propri sopravvissuti alla tempesta dell’ovvietà e della insensatezza – si dividono. Qualcuno come Michele pensa che sarebbe stato opportuno sfiduciare il sindaco già dopo sei mesi di mandato in maniera tale
che, dopo una breve parentesi di commissariamento, l’elettorato avrebbe scelto subito una nuova classe dirigente. Altri, come Antonio, pensano che l’arrivo del commissario prefettizio acuirà le difficoltà della gente in termini economici. La maggior parte pensa invece che la decisione degli 8 consiglieri di mandare a casa Di Tomaso sia stata opportuna e provvidenziale. Una democrazia avanzata fa della partecipazione un baluardo per la sua stessa salvaguardia. Occorre svegliarsi. A restare dormienti, c’è il rischio di ritrovarsi tra qualche anno a leccarsi le stesse ferite di adesso. Francesco Mantovani

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4 commenti

  1. Gentile Signor Mantovani,
    vivo all’estero da una vita. A Sant’Angelo ci sono sempre stato di passaggio, al paesello mi legano le origini di mia madre. Pertanto, sono “costretto” a seguire le vicende paesane tramite il network da Lei citato ed i vari articoli. Articoli che leggo sempre con molto interesse. A tutt’oggi, mi interesserebbe una valutazione politica dei fatti. Una valutazione che vada oltre il chiacchiericcio da bar che ho letto sui vari articoli, anche suoi. Grazie

  2. cittadino libero

    Signor songebolzan ho potuto leggere alcuni suoi interventi dove lei faceva notare che in fondo l’amministrazione Di Tommaso non era tanto diversa dalle precedenti. In merito mi permetto di informarla,visto che vive distante, che in tutti questi anni non abbiamo mai vissuto con una maggioranza che fa attendere i propri cittadini più di un’ora e mezza dall’ora stabilita per l’inizio dei consigli comunali, di un sindaco che prima di iniziare i consigli attacca il giornalista da lei citato ed altri che liberamente esprimono il proprio pensiero sui social-neetwork senza dare la possibilità di poter rispondere alle accuse da lui mosso, mancanza di rispetto nel non avere la gentilezza di sentire le richieste dei cittadini stando comodamente seduti ma costretti ad inseguirlo nei corridoi del municipio, mancanza di dialogo con tutte le associazioni tranne che con una in particolare rappresentata da persone a lui vicino, un sindaco che non ha proposto un’iniziativa tranne che quelle copiate dal comune di alife grazie ai suoi stretti contatti con l’amministrazione della suddetta città. Copre la mancanza di capacità dicendo che era tutta colpa delle passate amministrazioni negando, più volte, fino a 3 giorni fa l’eredità di più di 2 milioni di euro lasciatagli dall’amministrazione del dott. Bucci, e per incanto ammessa solo per colpire sull’area tecnica i 4 consiglieri di maggioranza. Si è svenduta la direzione della scuola a piedimonte per far piacere ad amici e tante altre cose che lei ed altri come lei (che però vivono a sant’angelo) non sanno o fanno finta di non sapere e poi hanno il coraggio di difenderlo. Capisco la sua lontananza e quindi la scarsa informazione sui fatti, ma alcuni commenti di alcune persone soprattutto sant’angiolesi sono stupidi e a volte offensive. Spero di averle schiarito un attimino le idee. A presto !!!!!!!!!!!!!!

  3. Egregio signor cittadino libero, La ringrazio per avermi schiarito un attimino le idee. Tuttavia, il Suo intervento conferma l’impressione che ho da anni del paesello e dell’italia in generale: un paese in pieno degrado morale e politico. Questo a prescindere dal colore dell’amministrazione. Un paese in cui, penso sia una tendenza generale, il dibattito “politico” sia diventato virtuale e senza contenuti. A presto? Non credo. Intanto auguro a Lei e a tutti gli altri cittadini liberi, di trovare la forza per mettere pressione all’amministrazione, qualunque essa sia, affinché faccia il proprio dovere nei confronti dell’elettore.
    f.to: Tommaso Montenero

    ps.: ho rinunciato al diritto del voto all’estero.

  4. Grazie.
    Saluti