PIEDIMONTE MATESE – Il Consorzio di bonifica Sannio Alifano non smette più di stupire. Autentico carrozzone utilizzato dai vertici dell’ente stesso a proprio uso e consumo, anche per l’assunzione di amici e parenti, è finito nel ciclone dello scandalo giudiziario che parte da una indagine sul gruppo Termotetti. Lunedì scorso c’è stato l’arresto del presidente Pietro Andrea Cappella, una figura che negli ultimi cinque anni ha gestito il consorzio fra mille polemiche e numerose visite delle forze dell’ordine. Tutto sotto l’occhio “distratto” e sonnecchioso” degli altri componenti della deputazione (una specie di giunta). Dopo l’arresto del loro leader (Pietro Cappella) servivano le dimissioni in blocco della deputazione (e magari di tutti i consiglieri di maggioranza) che fino ad oggi hanno avallato le azioni di Cappella. Invece arriva un comunicato stampa in cui si dicono “rammaricati” per l’arresto di Pierino. Ma per “rammaricati”, esattamente cosa intendete?
Una cosa appare certa: si è persa una meravigliosa occasione per tacere.
Ecco il comunicato della deputazione
CONSORZIO DI BONIFICA DEL SANNIO ALIFANO Piedimonte Matese (CE)
Agli Organi di Informazione
LORO SEDI
COMUNICATO STAMPA
LA DEPUTAZIONE AMMINISTRATIVA,
all’indomani degli eventi che hanno visto coinvolto il Presidente dell’Ente, manifesta il proprio rammarico per il suo coinvolgimento.
Pur consapevole che le azioni svolte, nell’espletamento delle funzioni istituzionali, sono state sempre improntate ai principi della trasparenza e della correttezza:
– esprime la propria incondizionata fiducia nel lavoro che la Magistratura, con l’abituale autorevolezza professionale, svolgerà nei prossimi giorni;
– auspica che venga fatta, in tempi brevi, piena luce sui suddetti eventi.
Cosa vuoi che dicono?sono tutti della partita