RIARDO – Caso Ragosta, annullato l’arresto per corruzione

riardo. Il Tribunale della Libertà di Roma, in merito alla vicenda riguardante la corruzione dei giudici della Commissione Tributaria di Napoli, ha annullato l’ordinanza di custodia e rimesso in libertà Fedele Ragosta per il reato di corruzione.  Ragosta rimane detenuto solo per il reato di reimpiego di capitali. Per tale reato il Tribunale del Riesame di Napoli, un mese fa, aveva escluso l’aggravante dell’agevolazione mafiosa cristallizzando l’assenza di qualsivoglia legame tra la camorra ed il gruppo Ragosta. «Con la decisione odierna cade, dunque, anche il secondo dei pilastri su cui era costruito l’originario titolo cautelare», ha commentato il legale di Ragosta, Mario Papa. «Nel giro di pochi giorni – si legge in una nota di Mario Papa, legale di Giovanni Ragosta – l’onta della camorra è stata prima impressa poi allontanata da uno dei più importanti gruppi produttivi del meridione, con un indotto di quasi mille occupati. E’ evidente che vicende di questo tipo, nel già depresso mercato meridionale, non rappresentano solo una normale fisiologia del funzionamento del nostro sistema giudiziario, ma costituiscono fattore di compressione dell’economia perché incidono gravemente sulla possibilità, per le imprese meridionali, di cogliere le opportunità di crescita e competere sul mercato al pari dei concorrenti del Nord. Il Tribunale del Riesame ha anche annullato l’ordinanza custodiale nei confronti di Raffaele Esposito, amministratore della D. Lazzaroni Spa e della Sapori Italia srl del Gruppo di Fedele Ragosta. La decisione, oltre a restituire la sacrosanta libertà individuale, dovrà restituire al proprietario del marchio l’immagine della sana imprenditoria meridionale con cui si era presentato ed era stato accettato sul mercato del Nord».