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CASERTA – Slot machine, caffè nei bar, estorsioni e politica: 44 arresti. Ecco tutti i nomi

CASERTA – All’alba di oggi, 15 settembre 2015, nelle Province di, Caserta, Napoli, Perugia e Salerno, Personale del Centro Operativo della D.I.A. di Napoli coadiuvato per le esecuzioni dei provvedimenti emessi nei confronti degli indagati già detenuti dal N.I.C. della Polizia Penitenziaria, ha eseguito (con la collaborazione operativa di varie articolazioni DIA e Arma CC sul territorio nazionale) n. 44 ordinanze impositive di misure cautelari personali emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ; nei confronti di altrettante persone (fra cui numerosi commercianti, imprenditori e titolari di esercizi ricettivi) ritenute essere appartenent i al Clan dei Casalesi, e, in particolare, all’agguerrita fazione facente capo alla famiglia RUSSO. I destinatari dei citati provvedimenti sono ritenuti, a vario titolo, responsabili del delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis c.p .), nonché dei delitti (tutti aggravati ex art. 7 d./. 152191) di trasferimento fraudolento di valori (art. 12 quinquies d i. 3061’92, conv. I. 356192, 7 d.l. 1521’91, conv. l. 203191) , estorsione (arL 629 c.p.), illecita concorrenza con minaccia o violen za (art. 513 bis) e riciclaggio (art. 648 bis c.p.).  Il gruppo SCHIAVONE-RUSSO rappresenta, da sempre, il nucleo centrale della potente organizzazione criminale casertana, essendo i suoi af filiati alle dirette dìpendenze di Francesco SCHIAVONE, Sandokan, ed al suo fidato luogotenente, Giuseppe RUSSO, detto o padrino , entrambi detenuti, da anni, al regime del 41-bis o.p. A causa dei recen ti ed importanti successi ottenuti contro l’agguerrito cartello criminale casertano, si è determinato , all’interno dello stesso, un radicale riassetto, strategico e militare , che ha condotto la famiglia RUSSO ad assumere un ril ievo decisivo nell’articolazione centra le del clan, tanto da poter ritenere Corrado RUSSO, l ‘unico fratello libero unitamente al fratello Raffaele Nicola, anch’egli colpito dal provvedimento odierno, l’attuale reggente della fazione Schiavone, come del resto riferito molto recentemente dal collaboratore di giustizia Nicola PANARO, a sua volta in passato reggente del clan Schiavone unitamente a Nicola SCHIAVONE, figlio di Francesco . L’odierna operazione assume, quindi, notevole importanza, alla luce del fatto che blocca eventuali tentativi di riorganizzare il clan casalese. La presente attività d•indagine, condotta negli ultimi quattro anni dal Centro Operativo della D.I.A. di Napoli, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito di disvelare, med iante l’espletamento di numerose e capillari intercettazioni, che hanno riscontrato le dichiarazioni di vari collaboratori d i giustizia. come la famiglia RUSSO si sia imposta quale gruppo mafioso maggiormente attivo non solo nella classica gestione delle estorsioni ad imprenditori ed a commercianti, ma soprattu tto nella gestione, sia direttamente che attraverso imprenditori consapevol i e compiacenti, in diversi casi stabili alleati dell’associazione di tipo mafioso, d i molte delle principali attività economiche svolte sul territorio controllato. Il clan RUSSO in particolare si è imposto negli ultimi anni come entità economica operante sul mercato legale, avvalendosi, tuttavia, della capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo. così acquisendo posizioni dominanti in settori economici come il fiorente mercato del noleggio e della gestione delle apparecchiature elettroniche da intrattenimento (slot-machine e videopoker), di cui è noto il forte impatto sulle fasce più disagiate della popolazione locale. Inoltre, le indagini hanno confermato l’allarmante fenomeno per il quale, subito dopo l’inizio dell’amministrazione giudiziaria di società già controllate dal clan dei Casalesi – nel caso di specie si tratta delle imprese riferibili ai fratelli GRASSO, dominanti nel settore dei videogiochi da bar fino al 2009, grazie all’alleanza con il clan dei Casalesi – il contingente di apparecchi da gioco collocati presso pubblici esercizi si è ridotto di 425 unità in circa due anni e mezzo, pari ai due terzi dell’originario stock amminist rato dai Grasso prima dell’ordinanza cautelare. Nel medesimo periodo di tempo il clan Schiavone-Russo è riuscito ad Installare il  doppio degli apparecchi prima gestiti dalla consorteria casalese tramite i Grasso. Inoltre, le indagini delegate alla DIA evidenziavano in modo inequivocabile le responsabilità penali a carico dei componenti del sodalizio, la particolare capacità di delinquere degli stessi e la loro efferatezza nel porre in essere condotte estorsive, anche ricorrendo all ‘utilizzo di armì al fine di dissuadere le vittime. In relazione alla preminente attività imprendi toriale gestita dalla famiglia RUSSO, si può affermare che quest’ultima aveva di fatto egemonizzato la gestione del settore dei giochi da intrattenimento presso gli esercizi commerciali (bar) nella provincia di Caserta, estendendo i proprì interessi anche nella provincia di Napoli, grazie anche ad alleanze strategiche con imprend itori della zona tra cui i DISCEPOLO di Portici ed i GALLO di Napoli, capaci di generare notevoli fatturati per l’effetto dell’infl uenza criminale dei loro soci occulti. Tale settore veniva gestito attraverso una rete di prestanome incensurati, i quali assumevano la titolarità di cariche e di quote sociali di società, di fatto ricond ucibili alla famiglia casalese oggetto d ‘indagine. Tali società risul tano tuttora attive o, comunque, hanno acquisi to le aziende delle imprese cessate.

La famiglia RUSSO si rivelava, infine, attiva anche in altre attività economiche come:

  • la distribuzione del caffè;
  • la gestione di sale Bingo;
  • attività di ristorazione presso centri commerciali;
  • investimenti e gestione in cavalli da corsa;
  • tipografie.

Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p., sul conto e.ti nr. 5 società attive nel settore della distribuzione dei giochi elettronici da intrattenimento, ilcui valore complessivo è da stimarsi in 10.000.000 euro circa (sono state sottoposte a sequestro, tra le altre cose, 3.200 slot machine distribuite in centinaia di esercizi commerciali, 30 immobili siti in Marana di Napoli ed 1 a Camigliano e riferibil i a tal uni degli imprenditori coinvolti negli illeci ti affari accertati, nonchè altri ingenti valori) . Il giro vorticoso di denaro prodotto dalle macchine d i intrattenimento elettroniche, che tanto attirano soprattutto ipiù giovani, è di svariati milioni d i euro all’anno.

CUSTODIA IN CARCERE

  1. ABATIELLO Domenico, classe 1989;
  2. ALETTA Michele, classe 1958;
  3. 3. CAPASSO Ernesto, classe 1965;
  4. CAPASSO Maurizio,classe 1970;
  5. 5. CARUSONE Francesco, classe 1946;
  6. CARUSONE Pasquale, classe 1973;
  7. CIERVO classe 1978;
  8. DE BIASE Gaetano, classe 1967;
  1. DI PUORTO Salvatore, classe 1973;
  2. DISCEPOLO Augusto, classe1965;
  3. 1 DISCEPOLO Corrado, classe 1962;
  4. 12. DISCEPOLO Maurizio, classe 1965;
  5. 13. GAGLIARDI Nicola , classe 1968;
  6. GALLO Giovanni, classe 1979;
  7. GIULIANO Alfredo, classe 1980;
  8. GROTTINO Biagio, classe 1985;
  9. IAIUNESE Carmine, classe 1978;
  10. MARTINO Eugenio, classe 1969;
  11. MARTINO Giuliano, classe 1972;
  12. MORMILE Marcello, classe 1968;
  13. PUOCCI Domenico, classe 1986;
  14. omissis
  15. ROTONDO Giovanni Marìa, classe 1977;
  16. RUSSO Corrado, classe 1969;
  17. RUSSO Francesco, classe 1960;
  18. RUSSO Massimo, classe 1974;
  19. RUSSO Raffaele Nicola, classe 1957;
  20. SCOGNAMIGLIO Fabio, classe 1976;

 

ARRESTI DOMICILIARI

 

  1. ALLUCE Cornelio, classe 1972;
  2. CONTI Massimilìano, classe 1972;
  3. DI VICO Angela, classe 1977;
  1. GALLO Viviana, classe 1988;
  2. IZZO Carla, classe 1967;
  3. LETTUCCI Cristian, classe 1973
  4. MANGIACAPRA Antonella, classe 1978;
  5. MINOPOLI Mario, classe 1979;
  6. MUTO Maria, classe 1981;
  7. PIEDIMONTE Daniele, classe 1986;
  8. TORELLA Emilia, classe 1959;

 

 

DIVIETO DI DIMORA      NELLE PROVINCE     DI CASERTA, NAPOLI E LATINA.

  1. DI PALMA Armando.classe 1985;
  2. DISCEPOLO Andrea, classe 1991;
  3. STABILE Emilia, classe 1964
  4. STABILE Patrizia, classe 1966
  5. TARTARONE Antonio, classe 1969;

 

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