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CANCELLO ED ARNONE – Comune sommerso dai debiti, la Corte dei Conti certifica il dissesto

CANCELLO ED ARNONE – Municipio sommerso dai debiti: è dissesto. Lo certifica la Corte dei Conti che dispone “l’attivazione della procedura di dissesto ai sensi dell’art. 6, comma 2, del D.lgs. 149/2011. A tale fine l’ente, nei 60 giorni successivi, dovrà adottare i necessari provvedimenti idonei a ripianare lo squilibrio strutturale. Contestualmente, la Corte dei Conti dispone “che l’Organo di revisione trasmetta, nello stesso termine, la richiesta relazione sulle misure correttive”. “Atteso l’accertamento di una situazione di strutturale squilibrio di bilancio come risultante in parte motiva tale per cui non sussiste nella gestione finanziaria dell’esercizio 2012, 2013, 2014 nonché nella programmazione e gestione finanziaria dell’esercizio 2015 una complessiva, idonea e attendibile copertura nonché sostenibilità finanziaria delle spese, è preclusa l’attuazione dei programmi di spesa non obbligatori per legge – si legge nella delibera della Sezione regionale di controllo per la Campania -. Siffatta preclusione dei programmi di spesa trova attuazione fino all’approvazione da parte del Consiglio comunale delle misure di riequilibrio necessarie per legge, nel rispetto dell’art. 81 della Costituzione”.

Ecco la descrizione sintetica della situazione di disequilibrio strutturale di bilancio così come riportata nel corpo della delibera.

“…Peraltro, tra il 2012 e il 2014, il Comune non ha posto in essere azioni in grado di rimuovere le criticità generate dalle evidenziate irregolarità finanziarie, ragione per cui le medesime sono destinate a confluire nel rendiconto 2014. Le criticità di cui si tratta si sono anzi tradotte in uno squilibrio dinamico di bilancio, accertabile al 31.12.2014, in un ammontare pari ad almeno – € 6.670.682,1. Come evidenziato, infatti, in assenza della verifica di cassa, non è stato possibile accertare con esattezza il disavanzo in cui il Comune versa al 31.12.2014. Cionondimeno, tutti gli eventi contabili sopra passati in rassegna genereranno, presumibilmente, un disavanzo formale di circa € 2.855.034,28 (impatto della gestione residui 2014, da riaccertamento ordinario ex art. 228 TUEL, negativa per € 2.589.739,53 – cfr. § 1.1.3.2. – cui va sommato l’impatto che presumibilmente avrà, sulle gestione si competenza 2014, la contabilizzazione “correttiva” del D.L. n. 35/2013, per € 265.294,75, cfr. § 1.2.)….In definitiva, dato l’esiguo avanzo 2013 (€ 31.102,49) e il trend decrescente del risultato di gestione (€ 632.431,80 nel 2010; € 351.047,87 nel 2011; € 22.779,72 nel 2012; nel 2013 il saldo di competenza per € 860.984,71 risulta particolarmente elevato per effetto del combinato disposto di accertamenti aleatori e straordinari per evasione tributaria – € 279.706,06 – e sanzioni del codice della strada – €400.000,00 –, cfr. infra § 4.1.) si deve presumere, allo stato degli atti, che il risultato della gestione residui e la posta correttiva per la ricontabilizzazione del D.L. 35/2013 si tradurranno in un disavanzo formale come sopra quantificato con, accanto a questo, un disavanzo di amministrazione sostanziale più che raddoppiato”.

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