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PIETRAMELARA / CASERTA – Le ammazzò il figlio, la madre ai giudici: non ha avuto cuore, nessuno sconto

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PIETRAMELARA / CASERTA – «L’assassinio di mio figlio non può scontare la pena in una casa famiglia ne può godere di sconti di pena in Appello. Oggi è maggiorenne ed è pronto per il carcere». Così Amalia Iorio, madre di Emanuele Di Caterino, in una lettera alla Corte d’Appello di Napoli che il prossimo 4 dicembre tornerà sul caso dell’uccisione del figlio della donna. Il ragazzo fu ammazzato ad Aversa il 7 aprile del 2013 al culmine di un a rissa con una coltellata sferrata – secondo la ricostruzione dei fatti – da Agostino Veneziano, all’epoca dei fatti più grande di lui di 2 anni. Oggi, con il presunto assassino maggiorenne, la signora Iorio chiede che il giovane non benefici ancora di poter scontare la pena in una struttura d’accoglienza ma che sia ristretto in un penitenziario.  La madre del ragazzo assassinato chiede al procuratore generale della Corte d’Appello «che venga fatta giustizia e che l’imputato vada in carcere essendo nel pieno delle sue facoltà quando ha commesso il fatto. Alcuna forma di ripensamento né richieste di perdono sono giunte ad una madre sconvolta da tanto dolore, segno evidentemente di alcuna resipiscenza. Emanuele è cresciuto in una famiglia di sani principi che ha saputo insegnargli i valori del rispetto per la vita degli altri, ma quale rispetto e amore per il prossimo ha dimostrato un altro giovane come lui che senza remore e scevro degli stessi valori quella sera impugnò un’arma al solo scopo di uccidere? Nessuno è la mia risposta». La signora Iorio va oltre. «A questo punto – si chiede – mi domando come sia possibile che dei genitori che hanno chiaramente fallito fino ad ora nel gravoso compito di crescere un figlio nel rispetto degli altri, abbiano il coraggio di chiedere ad oggi una riduzione della pena nel nome della Giustizia Italiana per il reato più vile e abominevole che un uomo possa commettere» conclude. (CorrieredelMezzogiorno)

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