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ALVIGNANO / CEPRANO – Il sindaco mi chiese i soldi, l’imprenditore Offreda conferma le accuse davanti ai giudici

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ALVIGNANO –  “Il sindaco Sorge mi chiese i soldi”, l’imprenditore di Alvignano, Offreda, conferma ogni accusa. Lo ha fatto, questa mattina, in aula, davanti ai giudici, rispondendo alle domande deglis tessi giudici ma anche dei difensori dell’imputato. Un interrogatorio durissimo, durante il quale Offreda non è apparso mai in difficoltà, ribattenbdo punto su punto e spiegando la dinamica dei fatti. Avrebbe dovuto fornire al sindaco un contributo pari al 10% dell’importo dell’appalto che sfiorava il milione di euro. Una tangenta che doveva essere mascherata con una sponsorizzazione ad una squadra di calcio.  Appalti pubblici e tangenti: il sindaco chiede 70mila euro, l’imprenditore si ribella e dice no.
L’imprenditore denuncia tutto alla Procura della Repubblica e il primo cittadino finisce in carcere. Protagonisti della vicenda la fascia tricolore di Ceprano (in provincia di Frosinone) e un noto imprenditore della zona, Offreda.  “……. A me piace però aiutare la giustizia a perseguire l’illegalità e per questo anche dalle mie parti ho sporto denunce nei confronti di politici e di imprese che ponevano in essere turbative d’asta……. Tra ottobre e novembre il sindaco mi ha detto di andare a Ceprano una domenica, in occasione di una festa tra comuni. Ci sono andato e,finita la festa, il sindaco ha invitato me e altri a prendere un aperitivo. In quell’occasione in un frangente il sindaco mi ha preso in disparte e mi ha detto che se volevo il lavoro dovevo dargli un contributo pari al 10%  dell’importo dei lavori. Mi ha detto “sai come funziona in questi casi” e mi ha spiegato che si sarebbe fatto figurare che io davo il contributo quale sponsor ad una squadra di calcio locale che avrebbe emesso fattura. Mi fece capire che lui gestiva la squadra…..”.
Con queste ed altre accuse – sottoscritte dall’imprenditore Offreda che si è ribellato al sistema tangentizio, venne arrestato  Giovanni Sorge, 48 anni, sindaco di Ceprano. Per lui l’accusa è di tentata concussione e possesso di documenti di identificazione falsi. A eseguire il provvedimento, emesso dal gip di Frosinone, Francesco Mancini, in un’inchiesta coordinata dal procuratore capo di Frosinone, Giuseppe De Falco, sono stati i carabinieri di Frosinone e gli uomini della polizia giudiziaria della Procura.  Il sindaco, secondo l’accusa, avrebbe costretto il rappresentante di una ditta dell’Alto Casertano, a scegliere un’impresa da lui indicata e imposto al titolare di un’altra società a versare la tangente richiesta. Il tutto ha inizio quando il Comune di Ceprano, in violazione delle disposizioni normative, ha affidato in concessione del diritto d’uso delle coperture dei capannoni comunali a Selvapiana e della connessa progettazione, realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici, previa bonifica da cemento-amianto, alla ditta Troiani & Ciarrocchi srl (importo totale dell’appalto 1.375.000 euro), del tutto priva di competenze ed autorizzazioni di legge per l’esecuzione dei lavori di bonifica, per cui si rendeva necessario procedere all’individuazione di una ditta cui subappaltare i predetti lavori di bonifica. L’indagine, iniziata nel 2012, ha già portato al deferimento in stato di libertà di 7 persone, nonché al sequestro preventivo dell’area avvenuto l’11 aprile 2013. Lo stesso sindaco dovrà poi rispondere in concorso di possesso di documenti di identificazione falsi, poiché con una carta di identità falsa intestata ad una persona di Frosinone ed apparentemente rilasciata dal Comune di Frosinone, attivava schede telefoniche presso un negozio di Ceprano. Tale iniziativa era stata intrapresa dal primo cittadino al fine di eludere le eventuali attività tecniche di intercettazione a suo carico da parte degli inquirenti, essendo già stato in precedenza sottoposto a perquisizioni ed accertamenti. L’udienza di ieri, con la testimonianza di Offreda potrebbe essere stata una tappa fondamentale del processo.

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2 commenti

  1. Paese corrotto fino al midollo.

  2. Vincenzo D'Agostino

    Esimio Edmond Dantes alias Conte di Montecristo ormai non c’è da sorprendersi più di nulla, di niente e di nessuno.
    Ossequi Vincenzo D’Agostino