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PIETRAMELARA – Furti in appartamenti, sgominata banda molisana

PIETRAMELARA –  Una banda di ladri sgominata dai carabinieri della locale stazione. Mario Fusco, Giuseppe Nardelli e Nino D’Angelo – i primi due di 24 anni mentre il terzo è un 26enne – tutti di Venafro e Giovanni Stabile 30enne di Mignano Monte Lungo.  Quest’ultimo aveva il ruolo di “palo” ed è stato individuato dai carabinieri successivamente. E’ stato denunciato a piede libero, venendo meno la flagranza di reato. Sono scattate, invece, le manette per il resto della banda. I tre molisani, infatti, sono stati sorpresi dai carabinieri mentre stavano svaligiando una villa alla periferia del paese. Vittima dei ladri la famiglia Griffo. Dopo le formalità di rito i tre sono stati accompagnati presso il tribunale di Caserta per la direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto. La vettura, una fiat 500, è stata sottoposta sotto sequestro. Sotto sequestro anche diversi arnesi da scasso. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal maresciallo Pasquale Mariano, continuano per capire se i quattro sono gli autori di alcuni furti accaduti in paese nei giorni scorsi.

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2 commenti

  1. Grande operazione! bisognerebbe però oltre all’arresto anche una rotta di osse come si deve!

  2. Ma e’ mai possibile che neanche a 2 mesi dalla tragedia “Saviano,” degli individui vengono sorpresi a commettere un reato che potenzialmente poteva benissimo sfociare in una tragedia simile. a quella vissuta dal povero Ninuccio (Sie’ gia’ verificato altrove e non lontano). Invece di assistere ad una reazione di sdegno e di rivolta dei cittadini pietramelaresi difronte a tale aberrante sfrontatezza, ho letto con stupore dei tiepidi commenti difronte a tale nefanda spregiudicatezza. Si spregiudicatezza! Poiche’ questi individui non hanno esitato un’attimo a tentare e rischiare lo stesso delitto, in barba alle vittime e ai loro familiari. Piu’ che un’affronto, sembra quasi una sfida; e cosa fanno certi cervelloni? Si gargarizzano con paroloni e astratti concetti filosofici. Tirano in ballo Beccaria in nome dei sacri principi umani e la sacralita’ della vita nel discorso sulla pena di morte. Non sto’ qui’ affermando che bisogna ripristinare la pena di morte. Non ne sono all’altezza e non ne ho il diritto.(Come cert’uni non sono all’altezza di essewr contro) Semmai sta’ alla societa’ attraverso le sue istituzioni che dovrebbe fornire una soluzione senza nascondersi dietro falsi e vigliacchi pseudoumanitarismi (Liberte’, liberte’ – i.e. de’mocratie de’mocratie -, que de crimes en ton nom). Non sono all’altezza, pero’, essendo nato a’ Pietramelara e figlio di contadino ( E’ stato e sara’ il mio grande vanto) ho conservato della mia gente la semplice ed efficace arguzia : se una mela e’ marcia, bisogna eliminarla, o al limite scartarla dalle altre.Si diceva una volta che: il medico petoso, fa’ la piaga fetente’ Cosa vuol dire? Vuol dire che e’ assiomatico di provvedere a liberare la societa’ da tali individui. Se oggi la societa’ e’ ammalata e stordita bisogna cercar di guarirla e risvegliarla alla realta’ ed al coraggio di reagire. Si’ perche e’ di coraggio che si tratta; coraggio di reagire e non esitare ad infierire con severtita’ e risoluzione la’ dove occorre. E bello filosofare su’ chi e’ nato prima : la gallina o l”uovo? Un’individuo che distrugge una vita ha diritto alla vita? Io credo che piu’ che al fatto in se’ stesso,bisogna giudicare l’animo e i valori dell’individuo: quest’individuo e’ umano per i valori che lo animano e non per la sua vita biologica. Dunque che sia giudicato con i pesi della sua stessa bilancia. Si badi bene: questo non vuol dire occhio per occhio….; in questo caso ci si baserebbe sul fatto compiuto e non sui valori. Dunque,: Sotto chi tocca!!! Ben vengano punizioni esemplari e senza pieta’. Altrimenti volendo aver pieta’ dei rei si commette un’ingiustizia verso la vittima ed alla famiglia. Si parla tanto dei rei, si cerca di capirli, si analizzano le loro nefandezze sempre con lo scopo di trovare un’attenuante, si spendono somme ingenti per mantenerli ed assisterli, ma chi si occupa piu’ delle vittime? Non sono un lambrosiano (lungi da me’), ma purtroppo l’individuo nasce e si sviluppa con il suo codice genetico che puo’ essere ottimizzato o negativamente influenzato dalle tante circostanze della sua esistenza e dall’ambiente in cui cresce e interagisce. Ma la sua natura ed il suo intergire e’ il riflesso del suo codice genetico. Malgrado Rousseau , Voltaire ed i loro “Immortali Principii.
    Senza contare che punizioni esemplari preverrebbero tanti “errori di gioventu” ed il timore di una pena sicura scoraggerebbe tanti crimini e lutti.