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PIETRAVAIRANO – Appalti e tangenti, arrestato l’ingegnere Panarello: deve scontare pena definitiva

carabinieri

PIETRAVAIRANO. Appalti e tangenti,  arrestato l’ingegnere Giuseppe Panarello. Deve scontare un residuo pena di tre anni quattro mesi . L’esecuzione dell’ordinanza è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo, competente per territorio. L’arresto di Panarello giunge alcuni mesi dopo la decisione della Cassazione che respinse l’appello proprosto dai difensori dell’ingegnere.  La decisione dei giudici romani appare come una ulteriore conferma all’impianto accusatorio mosso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Giuseppe Panarello è la prima figura del gruppo di persone coinvolte nella vicenda a chiudere la propria posizione; inoltre è l’unica che finora avrebbe ammesso parte delle proprie colpe, giustificando però il proprio comportamento con l’impossibilità di agire diversamente. Insomma, Panarello era costretto a comportarsi in quel modo per poter lavorare. Ora la sua testimonianza, all’interno del processo Longa manus, potrebbe pesare come un macigno sugli imputati. Era novembre di un anno fa quando la corte di Appello di Napoli confermò la condanna a 4 anni contro l’ingegnere Giuseppe Panarello.  Panarello, secondo l’accusa, insieme ad altri due colleghi, Giuseppe Di Duca e Valerio Mortellaro, faceva parte di quel sistema che è stato denominato “Diga”, una sorta di misura di prevenzione che i tre si affrettavano a prendere per impedire l’accesso di altre società o ditte negli appalti del comune e dunque proteggere gli affari di quelle uniche ditte che si aggiudicavano gli appalti attraverso un sistema davvero ferraginoso e diabolico. La “diga”, secondo l’accusa, era uno sbarramento attuato dai tre tecnici, tra cui Panerello, per proteggere il sistema che gli amministratori, collusi con gli imprenditori corruttori, avevano attuato per mettere le mani sulla pioggia dei milioni di euro che arrivavano per i lavori pubblici. Per rifare le strade per ristrutturare edifici e scuole comunali per gli impianti di illuminazione e quant’altro pur arrivando le richieste di partecipazione di numerose altre ditte erano sempre quelle di Zagaria e Di Bello ad aggiudicarsi i lavori. Ciò avveniva con un sistema illegale messo in moto dai sodali che di fatto impediva l’accesso ad altre imprese reali, mentre per le gare d’appalto facevano passare proposte fittizie, offerte provenienti da società che sono poi risultate inesistenti a seguito dei controlli della GdF. Ora, dopo l’arresto e il suo trasferimento ne carcere di Santa Maria Capua Vetere Panarello, attraverso i suoi legali, tenterà di ottenere i benefici previsti dalla legge come, ad esempio, arresti domiciliari o pene alternative.

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15 commenti

  1. Quando si commettono reati allo scopo di arricchirsi, si perdono di vista i problemi e i dispiaceri che si possono provocare alle persone che ci stanno intorno. Bisogna sicuramente scontare la pena per le malefatte commesse ma il mio pensiero va a quei tre bambini che per queste estate avevano fatti altri progetti, le vacanze al mare con mamma e papà, le uscite insieme a qualche festa di paese, le giornate da trascorrere senza la scuola in relax e tranquillità, invece succede altro……nella vita di tutti i giorni, un genitore ha un unico solo obbligo morale, quello di proteggere un figlio, in senso assoluto, nella miseria, nella povertà, ma sempre e solo nell’onestà e nella dignità. I soldi contano sicuramente ma la dignità di uomini liberi va ben oltre ogni ricchezza.

  2. Penso che in ogni comune, salvo rare eccezioni c’è tanto marcio.La corte dei conti afferma che la corruzione è ovunque.

  3. si concordo con quando afferma lucciola, quando si viene da condizioni precarie si potrebbe anche giustificare………>Maaaaaaaaaaaaaa

  4. Io non riesco a pensare ma proprio Lui che non aveva niente a che fare con quella gente, a me dispiace lui e solo che sta andando avanti ma penso che ad altri non bastano 3 se ho fatto bene il mio mestiere penso almeno 11 anni se li beccano, sapete cosa vuol dire una parte della vita senza figli senza famiglia, per che cosa per i soldi.

  5. Per Lucciola: credo che le cose che hai scritto ,dal mio punto di vista sono inesatte. L’ING. PANARELLO è una bravissima persona e sicuramente un bravo Papà, ed affermare che avrebbe dovuto proteggere i propri figli mi sembra un pò troppo. C’è da dire che la giustizia italiana funziona male, lo sai come si dice : I BUONI RENDU E I MALAMENT FOR. Sapessi quante persone hanno pagato ingiustamente per reati che non hanno commesso e quanti invece delinquono a vita e si fingono persone perbene…..e poi mai giudicare,perchè siamo sotto al cielo…….

  6. nonsenepuòpiù

    Scusate se intervengo in un fatto che non mi coinvolge come abitante del comune, ma non posso fare a meno di esprimere un parere da lettore qualunque! Possiamo cercare tutte le garanzie del mondo, possiamo rammaricarci per quanto è successo e per la famiglia che sicuramente soffrirà, ma non possiamo giustificare il reato (neanche se le condizioni di provenienza non sono agiate). Il reato è tale e va punito e lo è ancora di più se fatto con consapevolezza, studiato a tavolino per “arginare” e “deviare” il corso di questi appalti. Non ci hanno pensato loro ai loro figli, ci vogliamo pensare noi! Signori viviamo nel 2000 e ognuno di noi, ogni giorno, sente di queste notizie! Bastava passare una notte insonne per riflettere se il gioco valeva la candela e….. quest’estate l’avrebbero trascorsa serenamente tutti: gli attuali “carnefici” e le povere vittime!

  7. il mio pensiero va a Peppino che è una brava persona e soprattutto alla sua famiglia… ma la mia riflessione…Berlusconi ai servizi sociali e lui in galera…è proprio una vergogna…

  8. E ti pareva che non veniva tirato in ballo il Berlusca! Cara Sig.ra Enza, nessuno nega la solidarietà morale all’ing. Panarella ed alla sua famiglia, ma i reati che ha commesso – si, li ha commessi perché lo ha ammesso in giudizio e lo ha certificato una sentenza definitiva – socialmente per quello previsto dal codice penale e’ molto, ma molto, ma molto più grave del reato commesso dall’onnipresente Berlusca! Tenga anche conto che i quattro anni e sei mesi sono stati inflitti tenendo conto che ha avuto uno sconto di pena perché ha scelto il rito immediato, altrimenti erano più di sei gli anni quasi come Dell’Utri, già se proprio si vuole paragonare questa vicenda e’ giusta paragonarla a quella di Marcellino Dell’Utri! Quindi, ergo, che per lei deve uscire sia Panarello che Marcellino nostro, sempre per carità cristiana, sia ben inteso!

  9. caro Edmont dantes. Vedo che tu usi uno pseudonimo ricco di significato, se conosci la storia di edmont dantas — un innocente condannato a cui gli è stata rubata la vita la serenità e l’amore. sai da chi? da chi ha sete di potere e di comando proprio come è successo a pietravairano.
    qundi ti sei messo un nome che non ti appartiene……. rifletti prima di scrivere coglionate.

  10. La pena più giusta sarebbe restituire i soldi!

  11. Ma cosa bisogna restituire. ….. cittadini ma non avete ancora capito che questo è un complotto . È stato fatto tutto su richiesta. Io mi chiedo dove sono andato a finire i soldi che erano nelle casse del comune . Lapidati tutti dall’amministrazione Zarone. Ora il comune ha solo debiti. E i soldi delle multe dell’autovelox. Domandiamolo ai figli e genero di……Non c’è il rispetto delle persone
    . I pietravairanesi dovrebbero vergognarsi per aver rovinato tante famiglie
    Vergognatevi!!!!!!!

  12. fiore sono d’accordo con te….. pensa per l’autovelox hanno chiesto 960.000 euro per danno errariale all’ex assessore, danno di che quando poi i soldi se li e spesi l’amministrazione zarone. è legale che il figlio dell’assessore semola abbia avuto incarichi sulle multe autovelox con liquidazioni economiche da capogiro. Vedi determine del comune di Pietravairano……… questi però sono onesti. un complotto da telefim….. con una trama agghiacciante … dove però non c’è lieto fine e chi gli innocenti pagano ed i veri ladri sono protetti.

  13. L’autovelox era illegale quindi chiunque abbia avuto una multa può fare ricorso e vincerlo e pertanto di soldi al comune di Pietravairano ne ha portati pochini. Serviva solo a coprire i buchi dell’amministrazione passata inserendo un introito fittizio nel bilancio, della serie incasso 100 oggi e ne perdo 200 domani ma domani non governo io.

  14. jak….. se quello che scrivi è vero … ALLORA DI CHE PARLIAMO…. ALTRO CHE FILM….. e nessuno li denuncia….. ma è possibile tutto questo ?……. e pietravairano li ha pure votati….. sono esterefatto…. …. si hai ragione pagano sempre i buoni o meglio i fessi

  15. A Mario il fatto certo che i soldi dell’autovelox li ha spesi Zarone .. E non dire stronzate sui bilanci. Se ritenevano che erano illegali allora perché li hanno spesi ? Li potevano accantonare o restituire.
    Invece …..consulenze a tutta forza ai figli e generi degli assessori….. Comunque e’ sempre colpa di quelli di prima……continuiamo a dormire