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Piedimonte Matese / Formicola – Comunità montane nel caos, centinaia di famiglie disperate per la politica degli annunci

daniela-nugnesstefano giaquinto CAPOLISTA

piedimonte matese.    Se la politica, a qualsiasi livello, avesse mantenuto una piccolissima parte degli annunci fatti negli ultimi anni allora la questione comunità montana sarebbe cosa già risolta. Ma non è così, purtroppo.
Non è così perchè la politica appare sempre più incapace di risolvere  qualsiasi problemi; anzi, quando ci mette mano le cose si complicano. Non poco.
Sulla questione della comunità montana, fino a poco tempo fa, c’è stata una gara al “proclama. Daniela Nugnes e Stefano Giaquinto mostravano la soluzione in pugno. ora, invece, a centinaia di famiglie che vivono di Comunità Montana,  non resta altro che un pugno  di mosche.  L’immobilismo del consiglio regionale campano mette a repentaglio l’approvazione di numerosi disegni di legge che, di questi passo, rischiano di non vedere la luce. Tra questi, la riforma delle Comunità montane in Unioni Montane dei Comuni, con conseguente riordino ordinamentale, territoriale e funzionale. La proposta di legge è frutto dell’esame abbinato delle proposte a firma dei consiglieri del Pd Donato Pica, Umberto del Basso De Caro, già consigliere regionale e oggi Sottosegretario di Stato, Rosa D’Amelio e Giuseppe Russo; e di Pietro Foglia (Ncd), Luigi Cobellis (Udc), Eva Longo (Fi), già consigliere regionale e oggi Senatrice della Repubblica Italiana, Massimo Grimaldi (Caldoro Presidente), Gennaro Oliviero (Pse) e Angelo Consoli (Udc). La proposta di legge, approvata all’unanimità dalle Commissioni permanenti I e VIII, persegue l’obiettivo di procedere al riassetto dei livelli di governo del sistema delle Autonomie locali della Campania, individuando negli enti territoriali i destinatari delle funzioni che non necessitano di unitario esercizio a livello regionale. Essa definisce gli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni fondamentali sulla base di ambiti territoriali omogenei: le Unioni dei Comuni Montani; le Unioni di Comuni; i Comuni capoluogo di provincia ovvero le Città Metropolitane; i Comuni con un numero di abitanti superiore a 100.000. In tale ottica, la Regione Campania adotta il programma di riordino territoriale previa acquisizione del parere del Consiglio delle Autonomie locali ovvero della Conferenza Permanente Regioni-Autonomie locali in caso di mancata costituzione del Consiglio. Le Comunità Montane della Campania, esistenti alla data di entrata in vigore della proposta di legge, si trasformano in Unioni dei Comuni Montani che esercitano funzioni proprie e funzioni delegate, comprese le funzioni comunali esercitate in forme associate per conto dei Comuni che le costituiscono.
Le Unioni di Comuni Montani vengono chiamate a gestire il patrimonio agro-forestale trasferito dalla Regione ai Comuni esercitando la relativa funzione in modo unitario e complessivo sulla base di specifici accordi stipulati con i Comuni destinatari nel rispetto della normativa vigente e degli indirizzi dettati dalla Giunta regionale. Per la realizzazione dei piani e dei programmi e per ogni altro intervento riconducibile alle mansioni previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e dal Contratto integrativo regionale per i lavoratori addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulicoagraria, impiegano manodopera forestale nel rispetto della relativa disciplina contrattuale.

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un commento

  1. Bastardo Dentro

    Se Giaquinto non si chiamasse Giaquinto potrebbe chiamarsi Stefano “prezzemolino”. Non c’è stato giorno che questo signore in spasmodica ricerca di riflettori e amministratore provinciale in dismissione non sparasse la sua minchiata quotidiana dalle pagine di ——— (sua camera eco) e dalla stampa locale su: filiere di questo, filiere di quello, mozzarella di qua, mozzarella di là, boschi, foreste, fiumi, caccia, pesca e chi più ne ha più ne metta. Ci potrebbe dire sua eccelelnza il piccolo assessoredel nulla se da tante chiacchiere e convegnetti tra boiardi della politica casertana qualcuna è azione fruibile per la popolazione? Si sa, le chiacchiere costano di niente e quelle emesse dalla bocca di un politico valgono ancora meno.
    Dalle mie parti si dice: GIAQUI…pesata a palla primm’è parà. Ma questo non vale per Giaquinto, DEUS EX MACHINA della chiacchiera a vuoto. Ma come spesso succede in questi casi anche lui rimarrà seppellito sotto una montagna delle sue stesse chiacchiere e a noi il gaio compito di riderci su, se non altro per non vederlo schiaffato ogni giorno sui media locali come una figurina della Panini a fare proclami evanescenti e molto lontani dalle sue effettive possibilità di amministratorucolo della più disastrata provincia d’Italia.