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Piedimonte Matese – Processo Clinica Villa dei Pini, respinte le richieste dei difensori


piedimonte matese. Processo clinica “Athena – Villa dei Pini”,accolto lo stralcio di uno degli imputati nel reato che vede in concorso (si tratta del 2636 codice civile, ovvero influenza illecita di assemblea societaria) anche l’imprenditore Ruggiero Di Pietro e l’euro-parlamentare Aldo Patriciello, come imprenditore nel settore sanitario.

La posizione che è stata stralciata (andrà avanti per gli altri due), accogliendo così la richiesta delle parti civili costituitesi, è quella di Lucio Rossi accusato, in qualità di socio palese, del vecchio assetto societario che governava la struttura societaria matesina,di aver consentito in maniera fraudolenta, aggirando lo statuto (l’articolo 8 dello statuto stabiliva la circolazione interna delle quote azionarie, con l’ingresso esterno fatte salve certe modalità partecipative) l’ingresso di Di Pietro e dell’esponente politico molisano, diventati poi maggioranza nell’attuale conduzione societaria o comunque all’epoca dei fatti oggetto di verifica processuale.
Ieri, in un’aula affollata, è stata rinnovata l’istruttoria dibattimentale.Terminata la costituzione degli avvocati, il primo a prendere la parola per alcune questioni preliminari è stato l’avvocato Umberto Pappadia, difensore Di Pietro, il quale ha sollevato varie eccezioni preliminari (anche in ordine alla formazione del fascicolo dibattimentale) tra cui questione della rimessione del fascicolo nella sua globalità e quindi di tutte le posizioni, al pubblico ministero.
Una richiesta fondata su una circostanza singolare: non si trova il riscontro della notifica a Rossi nella documentazione del PM e quindi ha eccepito la nullità della notifica. Pappadia in particolare ha sottolineato il ruolo – chiave che avrebbe svolto Rossi nella vicenda molto complessa per cui riteneva assai difficile lo stralcio. Di diverso avviso di difensori delle numerose parti civili (in aula anche Daniele Ferrucci)i quali si opponevano ed argomentavano le ragioni dello stralcio della sola posizione di Rossi.
Al termine di una breve camera di consiglio, il giudice Celentano ha accolto la richiesta dello stralcio del solo Rossi con un richiamo al problema della prescrizione che avrebbe comportato la restituzione di ogni posizione processuale nelle mani del pm.
Successivamente dopo aver risolto questo nodo procedurale si è avviato l’istruttoria dibattimentale (nel corso delle prossime udienze sarà acquisita parecchia documentazione indicata dai difensori, in parte già accolta dal giudice) con l’escussione del capitano Costantino Airoldi e del maresciallo Giuseppe Castellitto (la prossima volta sarà ascoltato il comandante della compagnia di carabinieri di Piedimonte Matese Luigi Lo Russo) i quali hanno condotto una serie di accertamenti (durante una perquisizione-è emerso ha riferito Airoldi- furono vari effetti cambiari rilasciati da una coppia di coniugi, Attanasio / Ceccarelli, soci della villa, a Di Pietro, oggetto però di un distinto ed autonomo procedimento all’epoca delle indagini) a seguito della denuncia-querela di Teresa Morcile, su cui il difensore di Di Pietro, Pappadia, si è opposto all’acquisizione e su cui si è riservato il magistrato sull’ammissione (favorevoli, all’opposto, le parti civili). Numerose le domande formulate agli ufficiali sulle fasi di indagini che hanno avuto come sbocco l’imputazione in questione. “Disco rosso” ad un’intercettazione ambientale perché inerente ad un altro processo. Tra gli avvocati delle parti civili Ciro Ferrucci,Giuseppe Mastroianni, Enzo Corteletessa e Vinicio Squillaciotti.

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