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SANT’ANGELO D’ALIFE – Investimenti zero, Di Tommaso sotto accusa

SANT’ANGELO D’ALIFE. La giunta targata Crescenzo Di Tommaso non ha il coraggio di fare investimenti. Per realizzare interventi – anche opportuni e interessanti – gli amministratori preferiscono prelevare i soldi su svariati capitoli di spesa. Ovviamente, questi artifici – la cui regolarità è quantomeno dubbia in sede di verifica della Corte dei Conti – incidono esclusivamente sulle tasche dei cittadini. Un esempio calzante riguarda i lavori da effettuarsi sull’area della villa romana del criptoportico in località San Nicola.  Con la delibera numero 90 del 2 settembre 2010, l’esecutivo approvò una variazione di bilancio di 16.500 euro. Anche in questo caso, l’importo venne prelevato per euro 11.500 dal capitolo 1186 (spese di personale del servizio idrico integrato) ed euro 5.000 dal capitolo 1248 (spese di personale del servizio di smaltimento rifiuti). Nel corso dell’ultima assise, il consigliere di opposizione, Domenico Iannarelli, metteva in evidenza che “le economie relative agli stessi non potevano essere riutilizzate per altre opere o scopi”. Appello inascoltato. Eppure,  la classe dirigente dimentica ‘volutamente’ che, da circa 5 anni, giacciono in Regione Campania ben 50mila euro destinati in parte per l’esproprio e in parte per opere di manutenzione e recupero della villa romana. Intanto, i lavori sono ancora fermi al palo, degli espropri non se ne parla e del museo non se ne sa nulla. Ora, secondo la fascia tricolore, la popolazione preferirebbe avere a disposizione il criptoportico riportato agli antichi splendori oppure pagare bollette meno care? E’ possibile avere entrambi i benefici. Basta solo che Di Tommaso sia meno timido. Francesco Mantovani