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Piedimonte Matese – Bloccato dai carabinieri nel bar, la madre di Colella: ecco la verità sui fatti

Piedimonte Matese – Nei giorni scorsi Gaetano Colella è comparso davanti al giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, al termine dell’udienza, ha convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri della stazione di Piedimonte Matese, concedendo all’indagato gli arresti domiciliari. Sulla vicenda interviene la madre di Colella attraverso una lettera inviata alla nostra redazione nella quale il figlio fornisce la propria versione sui fatti accaduti:
“Sono la mamma di Colella Gaetano, mi rivolgo a voi con grande rispetto e nel tentativo di portare chiarezza ad una situazione molto spiacevole che si è venuta a creare recentemente. Vorrei sottolineare fermamente che io non ho mai picchiato nessuno dei vostri colleghi Carabinieri. Sono molto preoccupato poiché mi è stato riferito che sono stato accusato di questo reato, il quale non ho commesso. Mi ritrovo profondamente turbato dall’idea che siate convinti del mio coinvolgimento in un atto di violenza nei confronti delle forze dell’ordine. Il mio intento con questa lettera è quello di chiarire la situazione e dimostrarvi la mia totale innocenza in merito all’accusa mossa nei miei confronti. Durante quella visita parlavo con il barista riguardo alle mie convinzioni religiose. Essendo Evangelista, Durante la conversazione, ho espresso con fermezza il mio amore per Dio e condividevo il mio pensiero di una vita basata sui principi spirituali. Sono sinceramente convinto che il barista abbia frainteso o travisato le mie parole, dando luogo a una falsa accusa. Potrebbe essere che, in seguito alla nostra discussione sulle mie convinzioni spirituali, egli abbia tratto delle conclusioni errate ed esagerate, inventando una storia che coinvolge anche il coinvolgimento dei Carabinieri. Mi sento disperato e impaurito poiché ora sono oggetto da parte delle forze dell’ordine per un crimine che non ho commesso. Vi prego di analizzare attentamente la situazione e valutare le prove disponibili, affinché si possa fare chiarezza su quanto accaduto. Sono una persona rispettosa delle leggi e delle istituzioni, e sarei veramente distrutto se la mia integrità fosse compromessa in questa maniera. Vi chiedo umilmente di mettere a confronto la mia versione dei fatti con quella del barista, di analizzare accuratamente le testimonianze e, se necessario, sono sicuro, avrà l’effetto di dimostrare la mia innocenza. Confido nella vostra professionalità e imparzialità nel trattare questa situazione, così come nell’ingiustizia di queste accuse. Spero sinceramente che questa lettera possa gettare nuova luce sul caso e portare alla soluzione di questa spiacevole controversia. Ringraziandovi per l’attenzione riservatami, resto a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti o informazioni necessarie. Spero che insieme possiamo giungere ad una risoluzione equa, in linea con la giustizia e la verità”.

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