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RACCOLTA SANGUE – AFFARI D’ORO PER AVIS: 6 milioni di euro in 3 anni. E lo chiamano volontariato

Caserta – Quello del sangue è un affare d’oro per qualche associazione, definita, di volontariato. Il sangue “migliore”, quello di maggiore “qualità” è fornito dall’AVIS che costa all’Asl 61,50 euro per ogni sacca di sangue. Meno “nobile”, quindi più popolare, quello fornito da Croce Rossa che costa all’Asl “appena” 22 euro a sacca. Come mai tale enorme differenza? Chi non prende un centesimo è il cittadino che si reca ai vari punti di prelievo organizzati da Avis, nelle varie piazze casertane, per raccoglie sangue.
Se non è uno scandalo, è sicuramente qualcosa di simile. Tutto a norma di legge, chiaramente, con convenzioni pubbliche sottoscritte regolarmente. Ma le domande sulla vicenda sono tantissime come, ad esempio: è proprio indispensabile spendere risorse pubbliche  così ingenti? Possibile che non c’è un modo alternativo?
Una alternativa c’è sicuramente: basterebbe che ogni donatore si recasse negli ospedali per donare il proprio sangue e le spese per l’Asl crollerebbero.
Rimarranno probabilmente deluse le migliaia di persone che ogni anno si recano nei punti di prelievo per donare il proprio sangue. Loro, i donatori, lo fanno gratis, giustamente. Le associazioni, invece, vendono quel sangue a peso d’oro, gravando pesantemente sulle casse della Sanità Pubblicità. Tutto scritto, nero su bianco, nelle convenzioni stipulate delle associazioni di volontariato (si fa per dire) Avis e Croce Rossa con l’Azienda Sanitaria di Caserta. Convenzioni sottoscritte nel 2020, valide per tre anni e ancora in corso. Irrisorio il giro “d’affari” della Croce Rossa, appetibilissimo, invece, il valore delle “donazioni di AVIS che in tre anni ha incasso oltre 6 milioni di euro. AVIS ha stipulato 4 convenzioni per una somma totale pari a 6.156.365 euro (751.865 + 1.397.625 + 3.348.750 + 658.125).

la numero 986 (Avis Santa Maria Capua Vetere) nel luglio 2020 pari a 751.865 euro per fornire complessive 10.500 sacche di sangue (3.500 all’anno) al costo di 61,50 euro cadauna, e 1.500 sacche di plasma (500 all’anno) al costo di euro 70,75 cadauna

la numero 984 (Avis Caserta) nel luglio 2020 pari a 1.397.625 euro per fornire complessive 21.000 sacche di sangue (7.000 all’anno) al costo di 61,50 euro cadauna, e 1.500 sacche di plasma (500 all’anno) al costo di euro 70,75 cadauna

la numero 985 (Avis di Casoria) nel luglio 2020 pari a 3.348.750 euro per fornire complessive 51.000 sacche di sangue (17.000 all’anno) al costo di 61,50 euro cadauna, e 3.000 sacche di plasma (1000 all’anno) al costo di euro 70,75 cadauna

la numero 950 (Avis di Casalnuovo) nel luglio 2020 pari a 658.125 euro per fornire complessive 9.000 sacche di sangue (3.000 all’anno) al costo di 61,50 euro cadauna, e 1.500 sacche di plasma (500 all’anno) al costo di euro 70,75 cadauna

La Croce Rossa ha una sola convenzione (la numero 1179 di settembre 2020), validità tre anni, pari a euro 33mila euro complessivi per 3 anni (11mila euro all’anno) per fornire complessive 1.500 sacche di sangue (500 all’anno) al costo di 22 euro cadauna.

Insomma, una sacca di sangue fornita da Croce Rossa costa all’Asl (quindi alla sanità pubblica) 3 volte meno rispetto al costo della stessa sangue Avis. Come mai?

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