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Venafro –  Incendia monte Santa Croce: individuato e denunciato l’autore del disastro

Venafro – Il grave incendio che è partito alle ore 19.30 circa del 24 agosto u.s. ed ha interessato il territorio del comune di Venafro, investendo l’intero comprensorio di monte Santa Croce, è stato definitivamente domato solo la mattina del 28.08.2023. Al momento si stimano bruciati circa di 80 ettari di boschi, pineta di alto fusto, macchia mediterranea, pascolo ed uliveti (di proprietà di privati cittadini ma anche dell’Ente Regionale Parco degli Ulivi) con danni non ancora quantificati, ma sicuramente ingenti. Le indagini, condotte da personale del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Venafro con la collaborazione di quello della Stazione Carabinieri Forestali di Venafro, hanno permesso, in maniera rapida, di identificare il presunto autore del gesto, che la mattina del 26.08.2023 è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Isernia. Si tratta di un uomo di mezza età del venafrano che, per motivi ancora al vaglio degli inquirenti, avrebbe appiccato volontariamente il fuoco. Alla sua individuazione i militari della Compagnia Carabinieri di Venafro sono giunti grazie a specifiche attività di investigazione che hanno permesso prima di individuare con esattezza il punto di innesco dell’incendio, un terreno situato nei pressi del castello Pandone e, successivamente, tramite sopralluoghi, ricognizioni e l’escussione di numerosi testimoni residenti del centro storico cittadino, di dimostrare la presenza della persona denunciata sul luogo ed all’ora esatta di inizio del rogo. Fondamentali sono state le numerose segnalazioni di privati cittadini che, consapevoli del grave danno arrecato al loro territorio, hanno fornito un’eccellente opera di collaborazione agli inquirenti. Il presunto autore dell’illecito, al termine degli accertamenti, è stato deferito per incendio boschivo aggravato e distruzione di bellezze naturali. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari durante il quale l’indagato potrà far valere le sue difese ai sensi del c.p.p.

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