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PIEDIMONTE MATESE – Tribunale, firmato il decreto della chiusura della sede distaccata matesina. Entro un mese tutti i fascicoli a Santa Maria Capua Vetere.

PIEDIMONTE MATESE – Tribunale, firmato il decreto della chiusura della sede distaccata matesina. Entro un mese tutti i fascicoli a Santa Maria Capua Vetere. Carinola e Marcianise invece, entro il 13 settembre devono portare i loro fascicoli alla sede di Caserta. Notificati i provvedimenti ai Comuni interessati che devono curare i traslochi. Il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri in data 12 agosto ha dato il via all’attuazione del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, per la revisione della geografia giudiziaria mediante la riorganizzazione degli uffici di tribunale e delle relative procure della Repubblica. Questo è l’atto, o meglio la pietra tombale al Tribunale matesino, nonostante siano stati profusi sforzi da tutte le parti per scongiurarne la chiusura. L’Ufficiale Giudiziario e il Civile iniziano da subito, ovvero dal 13 settembre la loro attività a Santa Maria Capua Vetere, mentre le cause penali pendenti entro il 31 dicembre 2013 dovranno svolgersi parimenti alla sede sammaritana che intanto a sua volta sta trasferendosi presso una nuova struttura. Con riferimento alle sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento in vita di alcune di esse, il Governo ha ribadito la totale soppressione in quanto – come affermato nella relazione allo schema di decreto – “Modello organizzativo che, dopo oltre un decennio di operatività, si è dimostrato foriero d’inconvenienti sotto il profilo dell’efficienza del servizio e del buon andamento dell’amministrazione, come dimostrano i numerosi provvedimenti d’accentramento adottati dai presidenti di tribunale ex art. 48-ter Ordine Giudiziario.” Il decreto fissava in dodici mesi il termine, decorso il quale sono diventati effettivi i “tagli” degli uffici giudiziari ordinari, nonchè le disposizioni relative alle ricadute (di natura organizzativa) di soppressioni e accorpamenti degli uffici nei confronti di magistrati, personale amministrativo e personale di polizia giudiziaria. Nel frattempo, e cioè fino al 13 settembre 2013, le udienze già fissate davanti ad uno degli uffici destinati alla soppressione continuano ad essere tenute presso i medesimi tribunali o sezioni distaccate di tribunale. Le udienze che, invece, cadono in una data successiva alla scadenza del periodo di dodici mesi e quindi dopo il 13 settembre 2013 saranno tenute dinanzi all’ufficio che ha accorpato quelli soppressi. Il decreto intende garantire la continuità dei processi penali pendenti ed evitare rinnovazioni degli atti per diversa composizione dell’organo giudicante. La scelta è stata di rimettere ai capi degli uffici giudiziari che hanno accorpato quelli soppressi di assicurarne la prosecuzione, dopo l’apertura del dibattimento, dinanzi agli stessi giudici che ne erano assegnatari nei tribunali o sezioni distaccate non più esistenti. Stessa regola è stata dettata per i procedimenti civili: i capi degli uffici, se possibile, curano che il processo trasferito nella nuova sede sia trattato dal medesimo magistrato già designato per l’affare. Il termine di un anno è servito a consentire un graduale adeguamento organizzativo e strutturale degli uffici destinati ad accorpare i tribunali e le sezioni distaccate soppressi.

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